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domenica 17 febbraio 2008

Uno sciopero della fame per la sopravvivenza dei Radicali


Agli inizi di una campagna elettorale definita da molti anomala, siamo di fronte ad uno scenario mai presentatosi prima: i maggiori partiti si sono resi conto della necessità di cambiamenti almeno per quanto riguarda la questione delle coalizioni.
Queste ultime sono sempre state infatti il cruccio per la governabilità. Essendo la nostra cultura politica frammentata, si è sempre reso necessario da parte dei partiti la formazione di alleanze che potesso portare ad ottenere la maggioranza all’interno dei due rami del parlamento.

Questa dinamica ha poi successivamente dato adito ad un meccanismo di “ricatti”; secondo il quale anche piccoli partiti potevano avanzare pretese in nome di quello strategico pugno di voti, senza il quale la coalizione sarebbe caduta. In questa campagna elettorale i maggiori partiti hanno invece dichiarato che correranno da soli o che perlomeno faranno delle alleanze ristrette.
Tutto ciò non fa altro che soffocare, forse fino alla scomparsa i partiti minori, ovvero tutti quello che rischiano di non aggiudicarsi nemmeno il 4% dei voti, rischiando cosi di essere tagliati fuori dall’arena parlamentare.
Questo è il caso dei Radicali.
Un tam tam mediatico, fatto partire da alcuni sostenitori del partito avrebbero perfino proposto a Pannella di immolarsi per la libertà con uno sciopero della fame e delle sete definitivo.
Definitivo nel senso che il grande Marco dovrà scioperare fino alla morte in diretta tv. Una proposta estrema che dimostra però l’allarme dei piccoli partiti.
Secondo Pannella, il quale parteciperà all’assemblea del Pd, per barattare un’alleanza, “domani all'assemblea del Pd si gioca il futuro di quel partito, e non quello dei radicali perche' non credo che, dopo 52 anni, riescano ad ammazzarci completamente".
Pannella si augura che il leader del Pd accolga l'alleanza con il partito radicale, altrimenti l'unica spiegazione e' quella della volontaria "messa a morte" dei radicali:
"E’ quasi certo, se nessuno ammette in coalizione i radicali stavolta, non potendo fare il 4%, scompaiono. Questa e' la posta in gioco

2 commenti:

Juliet ha detto...

io mi immagino pannella da piccolo.

Pannella: Mamma mamma voglio quel giocattolo!!!

la mamma: marco non fare i capricci, ti ho detto di no!

Pannella: e dai mamma, solo stavolta...

la mamma: quando dico no, è no!

Pannella: ah si?...e io non mangio più fino a che non mi compri quel giocattolo!

Naturalmente la mia è solo una caricatura...ognuno è libero di raggiungere determinati fini con determinati mezzi (sempre nel limite della legalità!)

Anonimo ha detto...

we.....poetessa che interpretrazione!!!
cmq si coondivido il tuo pensiero aggiungendo però che è da stabilire ciò che riteniamo limite della legalità!!

domenico

"Il mio identikit politico è quello di un libertario, tollerante. Se poi anarchico l'hanno fatto diventare un termine orrendo... In realta' vuol dire solo che uno pensa di essere abbastanza civile da riuscire a governarsi per conto proprio, attribuendo agli altri, con fiducia, le stesse capacità" ( Fabrizio De André )