SITO ANARCOLIBERALE A CURA DI DOMENICO LETIZIA. Laboratorio per un Neo-Anarchismo Analitico che sia Liberoscambista, Volontarista, Possibilista e Panarchico con lo sguardo verso i valori del Liberalismo Classico, del Neo-mutualismo e dell'Agorismo. Un laboratorio che sperimenti forme di gestione solidali, di mercato dencentralizzato e di autogestione attraverso l'arma della non-violenza e lo sciopero fiscale, insomma: Disobbedienza Civile

banner campagna un futuro senza atomiche

The Neolibertarian Network Diventa anche tu Ambasciatore Telethon Italian Blogs for Darfur AIT - Associazione italiana transumanisti
AnarchicA
No TAV

sabato 23 febbraio 2008

Binetti al Giornale: non abbiamo bisogno dei radicali


Il Partito Democratico "'non ha bisogno dei radicali" perché rischiano di portare "conflittualità dentro il Pd", afferma la senatrice teodem Paola Binetti, sbarrando la strada a una candidatura dei radicali nelle liste del Pd.
"La loro presenza strutturata dentro il Pd sarebbe destabilizzante", afferma la senatrice cattolica in un'intervista al Giornale, contraddicendo la linea del segretario del Pd Walter Veltroni, che nei giorni scorsi ha detto che le liste del partito sono aperte a una candidatura di Emma Bonino e dei radicali.

La stessa Bonino ha fatto sapere che i radicali sono disponibili a entrare in una coalizione col Pd e a far parte di un gruppo parlamentare unico.
"Il no ai radicali non è una fissazione della Binetti, è una preoccupazione condivisa da tutti i cattolici... La presenza dei radicali comporta il rischio di far esplodere una conflittualità dentro il Pd", ha aggiunto la senatrice.
"Se si toccano i temi etici, le loro posizioni sono impossibili da condividere", ha aggiunto Binetti, citando questioni spinose come l'eutanasia o la linea antiproibizionista sulla droga.E sulla possibilità di uno scioglimento dei radicali, Binetti non ha esitazioni: "I radicali non si scioglieranno mai. Ne basta uno. Da lui come da una cellula staminale embrionale si rigenera tutto il partito".
Binetti invita quindi i radicali a correre da soli, e si dice contraria anche a un ingresso di singoli esponenti nelle liste del Pd: "Ma insomma, perché fare i ponti d'oro alla Bonino?... Mi sembra che abbia già avuto molto. Almeno rinunci all'ideologia".
Alla domanda se la corrente teodem possa ritrovarsi al centro con nuove compagnie, Binetti risponde escludendo che si possano fare da parte: "Perché mai dovremmo andarcene noi? Ma perché mai dovrebbero vincere loro?".

Nessun commento:

"Il mio identikit politico è quello di un libertario, tollerante. Se poi anarchico l'hanno fatto diventare un termine orrendo... In realta' vuol dire solo che uno pensa di essere abbastanza civile da riuscire a governarsi per conto proprio, attribuendo agli altri, con fiducia, le stesse capacità" ( Fabrizio De André )