SITO ANARCOLIBERALE A CURA DI DOMENICO LETIZIA. Laboratorio per un Neo-Anarchismo Analitico che sia Liberoscambista, Volontarista, Possibilista e Panarchico con lo sguardo verso i valori del Liberalismo Classico, del Neo-mutualismo e dell'Agorismo. Un laboratorio che sperimenti forme di gestione solidali, di mercato dencentralizzato e di autogestione attraverso l'arma della non-violenza e lo sciopero fiscale, insomma: Disobbedienza Civile

banner campagna un futuro senza atomiche

The Neolibertarian Network Diventa anche tu Ambasciatore Telethon Italian Blogs for Darfur AIT - Associazione italiana transumanisti
AnarchicA
No TAV

lunedì 25 febbraio 2008

"I radicali? Se fossero coerenti dovrebbero star fuori dal Pd"


La Bonino: «Di lei ho la massima
stima, le chiedo di restare
come ministro, non come radicale»


Orgogliosa Rosy, gentile con chi è gentile, dura con chi fa il duro: «Cappato stia attento a non provocare perché il patto con i radicali non è ancora stato firmato» replica al deputato europeo che ha rivendicato il diritto della futura pattuglia radicale nel Pd a «rompere i coglioni», a «discutere prima del voto, o no?».
Il ministro della Famiglia parla dal palco del Teatro Colosseo, scelto dai democratici torinesi per avviare la campagna elettorale con Fassino, Damiano, Turco, Vernetti, il segretario regionale Morgando e l’ormai onnipresente Antonio Boccuzzi, l’operaio-simbolo, il sopravvissuto al rogo della Thyssen.

Prima di affrontare il caso-radicali è tornata sulla vicenda dei Dico quale esempio «di legge sulla quale era stato raggiunto un punto di equilibrio per creare famiglie senza discriminazioni di sesso ed ha sbagliato chi avrebbe voluto fare di più». E per chi ha qualche dubbio su ciò che, per la pasionaria di Sinalunga, si deve intendere per cattolico impegnato in politica, ribadisce che «la nostra carta costituzionale riconosce la famiglia, ma non è contro il diritto delle persone, non è contro le loro scelte».

Fatta questa doverosa premessa, cosa dice a candidati radicali come Umberto Veronesi, l’uomo del testamento biologico, e a Silvio Viale, il ginecologo sostenitore della pillola abortiva?
«Candidati? E’ a loro che dovete chiedere se firmano il programma del Partito democratico e se rinunciano alle loro idee. Se sono coerenti non dovrebbero firmare e non dovrebbero candidarsi. Nel programma del Pd, a proposito di testamento biologico, sui diritti dei conviventi, sulla 194, sono scritte alcune cose e sono stati messi punti e virgole pesanti. Non è che se uno si candida con noi può permettersi di firmare quel documento e il giorno dopo in Parlamento presenta robe che non hanno niente a che fare con quanto stabilito o ricomincia a porre il veto su punti del programma quando vengono attuati».
Ha la stessa opinione di Emma Bonino capolista?
«Lo dico da componente cattolica di questo partito: ho una grande stima di Emma Bonino e a lei chiedo di stare nelle nostre liste da ministro e non da radicale. Così come chiedo a Paola Binetti di stare nel Pd da democratica e non da cattolica. Penso che ci dovremo limitare un po’ tutti».

Cosa che invece non sta avvenendo, o no?
«E’ sbagliato giocare a chi mette più bandierine, a dire “Se c’è un loro candidato allora ne metto uno mio”. Le estreme si autoalimentano e la forza del Pd dev’essere la logica opposta a quella dell’Unione dove uno compensava l’altro alzando la voce in una confusione generale che era la sola cosa percepita dagli italiani. La fatica sta nel trovare la sintesi, riscopriamo questa dimensione etica della politica, non creiamo divaricazioni strumentali ma lavoriamo per arrivare a una mediazione. Insieme».
Ha letto la difesa della 194 fatta dalla Federazione degli Ordini dei medici, cosa ne pensa?«Che il Pd rispetta l’autonomia dei professionisti della medicina, della scienza e della ricerca. Detto ciò, credo che questa presa di posizione sia l’ulteriore dimostrazione che sarebbe cosa buona accettare il consiglio di chi chiede di tenere fuori dalla campagna elettorale temi così delicati e importanti per la vita delle persone».
Intanto mercoledì i cattolici del Pd terranno un convegno-convention, e dai teodem ai cristiano-sociali senza dimenticare i popolari e i cattolici ex-Ds tutti saranno uniti nel chiedere garanzie per i loro parlamentari uscenti e ipotizzano nomi pesanti per le liste da contrapporre ai vari Veronesi e Viale. Lei ci sarà?
«Si, ci andrò, ma a patto che non facciano una corrente dei cattolici democratici nel Pd; pretendo piena cittadinanza nel partito ma non voglio una corrente per ottenerla»
A chi sostiene che l’aver imbarcato i radicali può essere una sottile strategia per favorire la Rosa Bianca e danneggiare il Pdl al Senato cosa replica?
«Che verso la Rosa Bianca vanno i cattolici del centrodestra e che i nostri cattolici è meglio tenerceli».

1 commento:

Juliet ha detto...

sono d'accordo...i radicali dovrebbero starsene fuori da "neo-partiti di coalizione".

"Il mio identikit politico è quello di un libertario, tollerante. Se poi anarchico l'hanno fatto diventare un termine orrendo... In realta' vuol dire solo che uno pensa di essere abbastanza civile da riuscire a governarsi per conto proprio, attribuendo agli altri, con fiducia, le stesse capacità" ( Fabrizio De André )