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venerdì 15 febbraio 2008

Nasce il nuovo Partito Semi/Fascista


Lo chiamano "decreto truffa" e denunciano il fatto di essere l'unico partito con rappresentanza parlamentare obbligato a raccogliere le firme per presentare le proprie liste elettorali. La pecora nera è La Destra, i cui dirigenti sono infuriati, e molto, contro il governo.
Il candidato premier Daniela Santanchè ha preso contatti con il Quirinale invitando il Capo dello Stato a non sottoscrivere il decreto del governo che, spiega, "fa un'inaccettabile distinzione tra parlamentari nazionali ed europei". Le brutte notizie per il partito di Francesco Storace finiscono qui, però. Oggi, infatti, La Destra annuncerà l'accordo raggiunto con la Fiamma Tricolore di Luca Romagnoli: nasce ufficialmente la cosa nera.

Giornata densa di incontri anche nel Polo delle libertà. Il tavolo per le candidature dove siedono paritariamente Fabrizio Cicchitto, Sandro Bondi, Elio Vito, Renato Schifani, Mariastella Gelmini, Claudio Scajola per Foza Italia, Ignazio La Russa e Altero Matteoli per Alleanza nazionale, ha definito lo schema per l'assegnazione delle candidature.

Si parte dalla fotografia degli attuali gruppi parlamentari, come base per spartire i seggi tra i due partiti. Il resto sarà assegnato in ragione di quattro sondaggi commissionati ad altrettanti istituti di ricerca, che simuleranno il gradimento elettorale di Fi, An e piccoli già arruolati. Sempre ieri i dirigenti finiani hanno presentato la nuova campagna di comunicazione che andrà in diffusione da qui all'8 marzo, giorno in cui comincerà il battage unitario del Pdl. Il simbolo è quello nuovo, con la scritta Berlusconi presidente", ma con un richiamo ad An nello slogan: "Più sicuri. C'è Alleanza". Il portavoce del partito Andrea Ronchi ha voluto rassicurare gli elettori: "Alleanza nazionale c'è, non si scioglie, è presente con tutte le sue strutture nel progetto politico del Pdl". Alle amministrative, An non correrà con il suo simbolo, ma sotto le insegne del Pdl in abbinata con Forza Italia.


Storace si quota al 6%: Non tradiamo la nostra gente
“Storace avrebbe voluto allearsi, una scelta non è mai un obbligo”. Così il leader della Destra Francesco Storace, ospite di “Panorama del giorno”, inizia a spiegare a Maurizio Belpietro l’iter della sua mancata candidatura nella lista del Pdl. “Noi avremmo voluto scegliere di stare con Berlusconi con la nostra presenza – precisa -. Quello che sta accadendo è abbastanza curioso. Dopo 60 anni di democrazia per scelta di Alleanza Nazione e di altre forze politiche gli elettori si dovrebbero trovare secondo le volontà di alcuni una scheda elettorale in cui scompare ogni riferimento alla Destra organizzata in ogni lato del paese. Per raggiungere questo obiettivo – aggiunge - bastavano i comunisti non c’era bisogno della firma del centrodestra al governo”. “Lei fino a qualche tempo fa faceva parte di Alleanza Nazionale poi è uscito in polemica con Gianfranco Fini” incalza Belpietro. Non con Fini ma “con le scelte di Gianfranco Fini puntualizza Storace che è poi chiamato dal direttore di Panorama a spiegare perché, dopo la nascita della Destra, ci sia “qualche altro problema”. “Berlusconi è venuto alla nostra assemblea costituente a novembre e dopo il mio intervento di saluto è salito sul palco e ha detto ‘qui mi trovo a casa mia, qui sono i miei valori, voi siete casa delle libertà’. Ricordo come fosse adesso – prosegue Storace - quelle parole. Noi siamo usciti, parte di noi perché larga parte del nostro schieramento vede affluire persone che non hanno mai fatto esperienza politica e questo è un dato interessante. Parte di noi è uscita da Alleanza Nazionale perché non condividevamo la scelta in prospettiva di confluire nel Partito popolare europeo. Una scelta legittima di Fini che noi legittimamente non condividevamo. Volevamo stare al fianco di Berlusconi ma se per votare Berlusconi bisogna iscriversi al Partito popolare europeo significa cancellare tutto quello che siamo”.

“Ci avevano offerto di entrare nel Partito delle libertà garantendoci l’elezione dei parlamentari uscenti e magari qualche cosetta in più. Ecco – dice ancora il leader della Destra a ‘Panorama del giorno’ - noi non siamo nati per tradire la nostra gente. Questo è il problema. Non vogliamo regali da alcuno, non vogliamo soldi, non vogliamo seggi garantiti, vogliamo semplicemente conquistare con i nostri voti i nostri seggi. Credo che in democrazia questo sia ancora consentito. Lo volevamo fare a fianco di Berlusconi, lui si assume la responsabilità di dire che i voti della Destra non gli interessano. E’ questo il motivo – continua parlando della candidata della sua formazione alle prossime elezioni - per cui correremo con Daniela Santanchè candidato premier in una campagna elettorale che sarà anticasta. Contro tutte le caste”. Belpietro poi chiede lumi a Storace sulla sua candidatura a sindaco di Roma. “Credo ci sia la necessità di dimostrare la presenza della Destra in tutto il paese. Non possiamo accettare la mortificazione di un popolo”. E alla domanda se “è vero che sta cercando di conquistare un po’ di parlamentari di An e anche da altri schieramenti”, Storace ricorda che “ha già aderito l’ex ministro leghista Pagliarini che è una persona degna di rispetto”. E ancora: “Io non sto facendo campagna acquisti. Siamo in mezzo al popolo par fare recupero crediti casomai, nel senso che andiamo a chiedere consensi perché dobbiamo ridare speranza ai cittadini. Finché ci sono giochetti, come li chiama Berlusconi, però i giochetti sono di altra natura. Ci è stato chiesto di fare la lotta, si è fatta la lotta, per semplificazione della politica, con meno partiti. Si è poi arrivati all’aumento esponenziale dei poli in lista. Questo vuole dire qualcosa. Vuol dire che l’offerta politica non è sufficiente”.

“Lei però sta facendo nascere un altro partito” incalza Belpietro nell’intervista a “Panorama del giorno”. “Se io fossi direttore di Panorama – risponde Storace - e domani mi offrissero di fare il redattore in un giornale unificato personalmente ci rimarrei un po’ male”. “Allora è una questione personale?” chiede ancora il direttore di Panorama. “No – risponde il segretario della Destra -. Parliamo di idee in questo caso. Il giornale è un prodotto di idee, non è un fatto personale. Allora vorrei dire che io ho l’intenzione di poter rappresentare una comunità che con sacrificio si è messa insieme. Vorrei capire se questo è un delitto in democrazia. Questa comunità voleva sostenere la battaglia di Berlusconi contro alleati sleali e contro gli avversari che ha di fronte. Purtroppo Berlusconi ha preferito quelli che fino a 15 giorni fa lo prendevamo letteralmente a mattonate. Io non l’ho dimenticato”. “Allude a Fini?” chiede Belpietro. “Lo avete scritto sui giornali quello che ha detto Fini nei confronti di Berlusconi - ‘ricatto sulla legge Gentiloni, san Babila una cosa di plastica, siamo alle comiche finali’ -. Queste sono cose che abbiamo letto fino a 15 giorni fa. Adesso scoppia l’amore e al posto dei voti ci sono i veti”. E alla domanda “nei sondaggi a quanto viene data la Destra?”, Storace risponde: “Non abbiamo i quattrini, noi abbiamo solo l’entusiasmo che è tanto e che è incontenibile”. E quando Belpietro gli fa notare che “una sua parlamentare sostiene che siete al tre per cento”, il leader della Destra precisa: “Credo che quello sia il sondaggio riferito a quando stavamo nella coalizione. Fuori dalla coalizione prenderemo almeno il doppio dei voti”.

1 commento:

Juliet ha detto...

sarei curiosa di vedere come te a sbrighi con altri argomenti...

"Il mio identikit politico è quello di un libertario, tollerante. Se poi anarchico l'hanno fatto diventare un termine orrendo... In realta' vuol dire solo che uno pensa di essere abbastanza civile da riuscire a governarsi per conto proprio, attribuendo agli altri, con fiducia, le stesse capacità" ( Fabrizio De André )