Colpo di scena a destra: al termine della prima Conferenza nazionale organizzata da La Destra a Trieste, Francesco Storace annuncia la rottura con il Popolo delle Libertà.
Non rottura totale ma volontà di correre da soli espressa dalla gente e quindi La Destra resta disponibile per un accordo elettorale con il Pdl ma avvierà subito la raccolta di firme per la presentazione delle proprie liste elettorali.
"La nostra presenza", ha detto Storace, "non dipende solo da un simbolo, ma dal richiamo ai valori. Ma l'alternativa è di non rappresentare nulla. Siamo i più leali di tutti, ma Berlusconi se lo toglie dalla testa che aderiamo al Ppe. Se la Lega non vuole sporcarsi le mani con Mastella, figuriamoci noi. Dobbiamo prepararci a tutto, ma non pretendiamo tutto. La battaglia per il simbolo è scontata perché è questione di dignità e non di visibilità, ma da soli c'è il rischio di far vincere Veltroni. La Destra vuole contribuire a combattere il centrosinistra ma a una condizione, che sia rispettata la nostra dignità".
E, sorpresa delle sorprese, Storace ha deciso di candidare Daniela Santanchè come premier.
La Santanchè ha prontamente dichiarato: "ringrazio di cuore Storace e tutti i dirigenti e resto a disposizione del partito per le decisioni che stiamo per assumere con il grande orgoglio di rappresentare, assieme a migliaia e migliaia di militanti e simpatizzanti la vera destra italiana. Siamo tutti pronti a batterci con il coraggio di sempre per tenere alti quei valori e quegli ideali che nessun cartello elettorale o personale potrà mai cancellare".
La decisione è ormai ufficiale anche perchè, a seguito del colloquio con Silvio Berlusconi, Francesco Storace ha dichiarato: "abbiamo presentato con orgoglio la candidatura di Daniela Santanchè a premier per La Destra. Di fronte ai veti verso La Destra, nessuna scelta. Così, La Destra corre da sola e non va nel Pdl. Si pretende che La Destra non ci sia. Con Berlusconi c'è un rapporto che va avanti da anni, ma noi andiamo comunque con il nostro simbolo".
Nasce al Centro la Rosa Bianca per l'Italia
Una rosa bianca con lo stelo verde e due foglie blu accompagnate dalle parole libertà e solidarietà. E' lo stemma della nuova formazione politica nata dai fuoriusciti dell'Udc Mario Baccini e Bruno Tabacci, rispettivamente segretario e candidato premier alle elezioni, e che vede tra le sue fila, in qualità di presidente, l'ex segretario della Cisl Savino Pezzotta.
Il nuovo partito si chiamerà La rosa bianca per l'Italia e correrà da solo alle prossime elezioni politiche. Il movimento presenta tra le linee programmatiche la tutela della famiglia, della vita e una rimodulazione dello stato sociale.
C'è semplicemente da dire comic elezioni 2008 e non voto!
lunedì 11 febbraio 2008
La Destra di Storace...Destra?! Vecchie nuove destre e rose bianche non profumate
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