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venerdì 12 dicembre 2008

Mutualismo e Anarchia di Mercato


Il Mutualismo in una semplice lezione.
L'anarchismo è un'ideologia che aspira alla massima ampliazione della libertà individuale; alla formazione di una società nella quale ognuno è padrone del suo lavoro e, in conseguenza, all'abolizione del reddito e dell'usura. A differenza dell’ anarchismo collettivista o comunista, il mutualismo è una versante individualista dell'anarchismo che lo ritiene vivibile attraverso il mercato. Il Mercato non è la fonte del male, bensì un sistema neutrale di scambi volontari che è stato alterato dallo e per lo Stato per far arricchire pochi: i banchieri, le grandi corporazioni, i proprietari terrieri ed i burocrati. Senza il suo schienale, questi monopoli cadrebbero, dando luogo ad una società più ugualitaria di qualunque regime comunista, rispettando la proprietà e la libertà individuale. Senza brevetti che proteggano le invenzioni e le innovazioni dalla concorrenza, questi non potrebbero crescere titanicamente e controllare il mercato.
Bill Gates non avrebbe incassato una decima parte della sua fortuna nell'anarchia mutualista e di mercato, e la discesa dei prezzi in macchinari e tecnologia faciliterebbe l'accesso degli operai ai mezzi di produzione.
Inoltre, i farmaci ed i libri di testo sarebbero molto economici, nel caso dei primi, si calcola di circa 40 volte più convenienti eliminando la necessità della sanità e dell'educazione statale.
Senza terre monopolizzate dai proprietari terrieri, chiunque potrebbe coltivare il suolo libero e trasformarsi in un piccolo proprietario. Nessuno pagherebbe reddito ai proprietari terrieri ed il prezzo delle terre discenderebbe; insomma si realizzerebbe lo slogan campagnolo della terra a chi la "lavora" senza abolire la proprietà, e le abitazioni sarebbero più economiche. Senza dazi che proteggano l'imprenditorialità nazionale dalla competenza internazionale, tanto i prezzi come i benefici cadrebbero, ostacolando le imprese protette oggi dallo statalismo. Senza il monopolio del denaro che limita l'emissione di denaro e la costituzione di banche a pochi privilegiati, i tassi di interesse cadrebbero e i commerci si moltiplicherebbero. L’ immigrazione sarebbe libera, senza restrizioni statali, e in aumento grazie ad una domanda di lavoro sempre crescente. La libertà bancaria farebbe accedere le associazioni operaie alla formazione di banche e al emissione di banconota , appoggiata dalla quantità in possesso di oro, argento, etc., per finanziare i vari progetti senza interessi. L'eliminazione di imposte e licenze avrebbe effetti simili, stimolando i commerci ed aumentando i salari. La domanda di lavoro supererebbe la sua offerta. Oltre a questi monopoli denunciati da Tucker, Carson ha notato che lo Stato sovvenziona il trasporto delle corporazioni. Gli aeroporti, porti e strade sono statali; gli aeroplani e le barche si costruiscono in larga misura con denaro statale, ed il suo combustibile è sovvenzionato dallo Stato. Il prezzo dei prodotti si inclinerebbe favorendo le imprese locali che non dovrebbero sopportare gli alti costi di trasporto. L'organizzazione della società sazierebbe le aspirazioni degli operai, permettendo di ottenere i mezzi di produzione con facilità. Servizi di sicurezza e di giustizia, sarebbero in gestione di associazioni volontarie; in competenza tra loro come gli altri servizi,insomma la decentralizzazione e l'interesse dei produttori e dei consumatori garantirebbe il suo buon funzionamento dei servizi.
La separazione dei poteri che chiedono i giuristi dello Stato è una finzione, poiché questi poteri non hanno interessi a loro opposti e sono facilmente influenzabili dallo stato che comunque li detiene, come mostra l'ascensione per via democratica di Hitler, o la persecuzione giudiziale dell’ ETA secondo i capricci del governo.
Le aggressioni delle compagnie di sicurezza o di qualunque altro servizio sarebbero limitate dalla resistenza e dalla concorrenza delle altre compagnie. I tentativi di trasformare in Stati queste compagnie, monopolizzando la domanda dei consumatori, sarebbe rapidamente eliminata con la fuga degli stessi clienti ad altre compagnie.

(http://www.mutualismo.org/)

2 commenti:

Ildige ha detto...

Come lezione è abbastanza esplicativa,ma ricorda che il mutualismo non è l'anarcocapitalismo.Partendo dalle riflessioni di Proudhon su "Cos'è la Proprietà",il mutualismo ritiene ineliminabile la proprietà e ammette l'esistenza del possesso:io posseggo ciò che lavoro,finchè lo lavoro.

Domenico Letizia ha detto...

Ciao IIdige,
infatti non ho mai sostenuto che il mutulaismo fosse anarcocapitalismo almeno nella sua froma classica,
altrimenti non avrei parlato di mutualismo,
parlo di mutulismo e di mercato questo si.

"Il mio identikit politico è quello di un libertario, tollerante. Se poi anarchico l'hanno fatto diventare un termine orrendo... In realta' vuol dire solo che uno pensa di essere abbastanza civile da riuscire a governarsi per conto proprio, attribuendo agli altri, con fiducia, le stesse capacità" ( Fabrizio De André )