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mercoledì 13 febbraio 2008

Anche I Radicali pronti alla vendita, un buon partito e una brutta fine



I Radicali ci provano. E di certo non hanno paura di scomparire. «Ci dicono ogni anno che sono pronti i nostri funerali - s'arrabbia Emma Bonino - ma da quando sono in questo partito ho accompagnato tanta gente e tanti simboli ai funerali. Ma non noi».

E allora stamattina la Bonino prenderà sotto braccio Marco Pannella a piazza Sant'Anastasia ed entreranno nel loft del Partito democratico.
Lì li aspetterà Walter Veltroni. I Radicali chiederanno di formare, assieme, una coalizione. Sì una coalizione. «Noi andiamo lì con la nostra strategia, le nostre proposte, abbiamo ancora molto da dire. Da dare soprattutto, dato che siamo gli unici che ancora credono in alcune battaglie etiche». E se, facendo delle ipotesi, Veltroni rispondesse «no, grazie»? Cosa succede? «Non ci sbilanciamo, noi abbiamo una nostra strategia ma non possiamo capire cosa fare dopo se non sappiamo cosa risponderà Veltroni. In ogni caso non moriremo».
Pannella, insomma, tiene duro. E chiede al maggior partito di centrosinistra di considerare l'ipotesi di non correre da solo, ma con un «blocco riformista» che ricalchi la squadra delle scorse politiche ma senza la sinistra massimalista. Tutto questo a patto di superare «i veti di Di Pietro e Binetti». Ma comunque con l'impegno, fanno sapere i Radicali, di non calcare troppo la mano sul tema dell'anti-clericalismo. «Non possiamo certo pretendere - dice sornione Pannella - che Veltroni e Rutelli si mettano a fare i laici. Loro sono quelli che sono, noi quelli che siamo. Non chiederemo giuramenti laicisti a chi non li può fare in buona fede».

Barbara Pollastrini («Se fossero con noi, mi sentirei molto più forte nel condurre le battaglie sui diritti civili e umani, e sulla crescita economica»)

3 commenti:

Beca ha detto...

Sicuramente se i radicali entrassero nel PD al posto della binetti e co. avrebbero più speranze di prendersi il mio voto...

Domenico Letizia ha detto...

ciao,
io invece son contrario all'entrata dei radicali nel pd semplicemente ,dal logo vedo che condividi, perchè non riuscirebbero a portare avanti nessuna tematica libertaria e anticlericale. I radicali devono rimanere indipendenti a mio avviso non entrare in formazioni catto-post-pseudocomuniste.

Juliet ha detto...

ah però!!!blog veramente attivo..non so dove sbattere gli occhi per leggere...ci torno!

"Il mio identikit politico è quello di un libertario, tollerante. Se poi anarchico l'hanno fatto diventare un termine orrendo... In realta' vuol dire solo che uno pensa di essere abbastanza civile da riuscire a governarsi per conto proprio, attribuendo agli altri, con fiducia, le stesse capacità" ( Fabrizio De André )