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martedì 19 febbraio 2008

Cuba cambia,inizia il dopo-Fidel


Il commissario europeo allo Sviluppo, Louis Michel, ha annunciato oggi tramite il suo portavoce di aver "preso atto dell'annuncio di Fidel Castro circa la rinuncia a un nuovo mandato presidenziale a Cuba".
Michel si recherà a Cuba, per una visita prevista da tempo, dal 5 al 7 marzo, ma l'agenda non è ancora definita, ha spiegato il suo portavoce, e non si sa quindi se il commissario incontrerà Fidel Castro. Le relazioni dell'Unione europea con Cuba non sono particolarmente sviluppate, esiste però una Posizione comune assunta nel 1996 e rinnovata nel 2007, nella quale i Paesi europei incoraggiano un processo pacifico di transizione democratica, si augurano il rispetto dei diritti fondamentali e dei diritti umani e auspicano un miglioramento del livello di vita dei cubani. Michel a Cuba dirà che la Ue si augura possa nascere un dialogo costruttivo con le autorità di governo e la società civile.
Per il pomeriggio è stato annunciato un commento più ampio sulla scelta di Fidel Castro. Con alle spalle solo un piccola isola caraibica, Fidel Castro, nel bene e nel male, è stato uno dei grandi protagonisti della storia mondiale della seconda parte del secolo scorso e degli inizi del nuovo millennio. Rivoluzionario per gli ammiratori e dittatore per i critici, si è misurato con grande acume politico nella Guerra Fredda, ha resistito al crollo dell'Urss e alle incessanti bordate - embargo e 600 attentati, a suo dire - degli Usa. Forte di inossidabile carisma e fascinosa oratoria, ha giocato, per 50 anni, un ruolo di rilievo nelle vicende dell'America Latina. Nato a Biran nel 1926, figlio di ricco proprietario terriero emigrato dalla Galizia, Fidel Alejandro Castro Ruz, studia prima nei collegi La Salle e Dolores di Santiago de Cuba e, poi, dal 1941 al 1945, a L'Avana, nell'esclusivo Belen, la più famosa scuola gesuita. Quando nel 1945 si iscrive alla facoltà di legge comincia subito il suo impegno politico fino alla candidatura pochi anni dopo, nel 1952, alle presidenziali. Obiettivo frustrato per il golpe del 10 marzo di Fulgencio Batista. La sua risposta è l'assalto alla Caserma della Moncada, luglio 1953. Un disastro. Il gruppo viene decimato e Castro viene condannato a 15 anni di prigione. Dopo 22 mesi di carcere, amnistiato, va in esilio negli Usa e poi in Messico dove conosce Ernesto 'Che' Guevara. Con lui, il fratello Raul ed altri 79 volontari, nel 1956 sbarca, a bordo del 'Granma', nell'isola. Il gruppo viene decimato: sopravvivono in 16, si rifugiano nella Sierra Maestra, e dopo due anni di guerriglia il dittatore è costretto a fuggire. L'1 gennaio 1959, Castro ed i suoi 'barbudos' entrano trionfalmente a L'Avana. Il 16 febbraio Fidel assume l'incarico di comandante del Governo Rivoluzionario e delle Forze Armate e due anni dopo dichiara 'socialista' la sua rivoluzione e comincia ad essere chiamato 'lider maximo'. Da allora comincia un lungo cammino costellato di avvenimenti che spesso hanno una ripercussione a livello mondiale come nel 1962 per la crisi della Baia dei Porci. Solo di fronte alla malattia, 19 mesi fa, ha di fatto lasciato le redini del potere, a cui oggi ha ufficialmente rinunciato.
Fidel ha fatto il discorso politico più lungo del mondo nella storia della politica: 7 ore e 15 minuti di fronte al Parlamento cubano, il 24 febbraio del 1998. L'altro record riguarda gli attentati: per ucciderlo sono stati messi a punto 637 piani. Uno anche con sigari-bomba (ordito dalla Cia). Tutti, chiaramente, falliti.

2 commenti:

anto1bu ha detto...

Senza dubbio una grande personalità del '900. Chi sa cosa ci attende ora, quali saranno le mosse del fratello Raul e come si evolverà Cuba...

Domenico Letizia ha detto...

certo che se seguirà a pennello il modello cinese non è che si va avanti

"Il mio identikit politico è quello di un libertario, tollerante. Se poi anarchico l'hanno fatto diventare un termine orrendo... In realta' vuol dire solo che uno pensa di essere abbastanza civile da riuscire a governarsi per conto proprio, attribuendo agli altri, con fiducia, le stesse capacità" ( Fabrizio De André )