SITO ANARCOLIBERALE A CURA DI DOMENICO LETIZIA. Laboratorio per un Neo-Anarchismo Analitico che sia Liberoscambista, Volontarista, Possibilista e Panarchico con lo sguardo verso i valori del Liberalismo Classico, del Neo-mutualismo e dell'Agorismo. Un laboratorio che sperimenti forme di gestione solidali, di mercato dencentralizzato e di autogestione attraverso l'arma della non-violenza e lo sciopero fiscale, insomma: Disobbedienza Civile

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domenica 31 gennaio 2010

Quando Anarchico non è fascio


Spesso nelle discussioni libertarie vi è una grande confusione sul termine anarchia, mercato, libertà ecc.. Vi è parte fondante di ''dogmatismo ideologico'' nell'anarco-comunismo che rende impossibile molte volte il dialogo, questo è anche quello che mi dicono, spesso, gli anarco-capitalisti ( anche se, spesso, gli stessi problemi di presunzione ideologia li ritrovo anche in quell'ambiente). Alcune settimane fà a telefono con Nicosia, mi ricordava che oggi di anarco-comunisti ''fedelissimi'' ve ne sono pochi, e che quasi tutti tollerano comunque forme economiche di mercato.

Interessante, mi ha colpito insomma, questo articolo di Eugen Galasso sulla rivista Cenerentola:

http://www.cenerentola.info/archivio/numero120/articoli_n.120/att116.html#5

1)Un’economia autogestita che tolleri il mercato, senza sacralizzarlo.

Perfetto tutto ciò è libero mercato, l'autogestione nel sistema mercato è l'espressione suprema della libertà di scambio.

2) La libertà è questione fondamentale; nel lavoro e nella privacy deve essere totale.

Nulla da aggiungere.
Insomma davvero interessante come articolo, leggetelo....

venerdì 29 gennaio 2010

Veronelli politico, anarchico liberal?


Luigi nasce a Milano nel 1926, frequenta il liceo classico Parini, poi l’Università statale, dove è allievo di Giovanni Emanuele Bariè, teorico della filosofia neotrascendentale. Nel ’43 ha 17 anni ed è antifascista ma non partecipa alla Resistenza, di ciò gli rimarrà sempre un dispiacere. Nel dopoguerra segue un ciclo di conferenze di Benedetto Croce presso la sede del Partito Liberale a Milano. Lì sentirà dal vecchio filosofo la frase che spesso citava: “l’umanità viene da un’anarchia selvaggia, il suo scopo è pervenire a un’anarchia superiore”. Luigi usava questa frase del moderatissimo filosofo idealista per convincere anche gli interlocutori più cinici e disincantati a prendere in considerazione la possibilità utopica.
Nel 1956 fonda la Veronelli Editore. Le pubblicazioni hanno subito il segno dei suoi interessi libertari, libertini, enogastronomici: “Racconti, novelle e novelline” di de Sade (che gli procurerà una denuncia e la condanna al rogo dei libri, l’ultimo rogo di libri fatto in Italia), “La proprietà è un furto” di Proudon, le poesie di Pagliarani, la rivista “Il gastronomo” e quella di filosofia “Il pensiero”, poi – interessante – per qualche anno (dal 1961 al 1964?) fu l’editore della rivista “Problemi del socialismo” diretta da Lelio Basso. Interessante e strano. Il socialismo di Lelio Basso aveva delle connotazioni libertarie, antistaliniste e consiliariste (Basso fu tra l’altro curatore delle traduzioni italiane degli scritti di Rosa Luxemburg) ma era fortemente marxista. Nel panorama politico pre ’68 – quindi prima dell’avvento di quella che verrà definita sinistra extraparlamentare – Basso si colloca idealmente a sinistra del PCI. Veronelli, nelle nostre chiacchiere, ha sempre avuto in stizza comunismo e marxismo.
Queste dichiarazioni erano origine di amichevoli baruffe (altre erano originate dalle sue proposte di partecipazione elettorale libertaria, dalla sua visione romantica della figura del contadino, dove i latifondisti non si distinguevano dai braccianti, dalla proposta delle de.co.). ......

(parte di articolo il resto qui: http://www.anarca-bolo.ch/a-rivista/ )

mercoledì 27 gennaio 2010

sabato 23 gennaio 2010

Oggi Marx sarebbe libertario

Oggi Marx non potrebbe che essere libertario e dire: Contrordine lavoratori! Il nemico è lo Stato!

Interessante lettura: http://www.neolib.eu/index.php?option=com_content&view=article&id=365:oggi-marx-sarebbe-libertario&catid=8:contro-le-tasse&Itemid=7

giovedì 21 gennaio 2010

Per una grande manifestazione di tutti gli anarchici nel 2010


Gruppo indirizzato a tutti gli anarchici - siano essi della corrente comunista, socialista od individualista - ed ai libertari in genere, per l'organizzazione di una grande manifestazione da farsi nel 2010. Manifestazione che possa attestare la nostra forza in questo laido sistema politico, per confermare ancora una volta che gli anarchici sono vivi, vegeti e sono pronti ad alzare la voce contro la deriva reazionaria dello Stato democristiano e squadrista.
Iscrivetivi al gruppo e diffondete il verbo. In seguito, a maggioranza, si deciderà la data ed il luogo della suddetta.
PS si prega a tutti gli interessati di diffondere questo gruppo sul web in tutti i modi possibili, specie linkando lo stesso a compagni, conoscenti ed in particolar modo agli altri gruppi di matrice libertaria. Solo con il passaparola si possono portare migliaia di persone in piazza, per una manifestazione unica... che possa divenire magari il preludio ad altre.


Aderite: http://www.facebook.com/group.php?gid=395317665330&ref=mf#/group.php?v=info&ref=mf&gid=395317665330

mercoledì 20 gennaio 2010

domenica 17 gennaio 2010

Alle radici del pensiero politico degli IWW


L’IWW (Industrial Workers of the World) è un sindacato movimentista libertario fondato il 27 Giugno del 1905. Fin dalla sua fondazione ha sviluppato lotte senza distinzione etniche, sessuali e in opposizione al sindacalismo corporativista dell’ American Federation of Labor . Compito dell’ IWW fin dalla sua fondazione fu quello do smascherare il paternalismo del potere come mezzo di repressione, per questo le leggi venivano considerate senza nessun valore “ sociale ” erano “ alibi ” per la classe dominante che concedendo qualche briciola manteneva la pace sociale.
Trovare un etichetta o una cornice teorica, un collocamento ideologico all’Organizzazione sembrava essere preoccupazione più degli intellettuali che dei militanti dell’IWW. Si è più volte collocato in alcuni “ ismi ” il pensiero degli IWW, però sempre secondo una logica un metodo ideologico europeo. Questa Organizzazione è stata definita composta da sindacalisti puri, anarco-comunisti, socialisti eretici, rivoluzionari, sindacalisti marxisti, ecc… Lo sbaglio è stato (per molti fattori continua ancor oggi ad essere) proprio quello di leggere questa organizzazione secondo logiche e metodi europei che non appartenevano all’individualismo e al libertarismo liberal- radicale ( per intenderci quello dei padri fondatori) tipicamente americano. Una lettura ‘americanista’ tipicamente schierata nel quadro ideologico di quel pensiero individualista dell’Organizzazione sembra molto più appropriata: la sovranità e la libertà dell’individuo, stato e governo visti come un male da combattere e da contenere, perché sempre pronti a schierarsi dalla parte dei forti di chi poteva portare e garantire voti in cambio di aiuto pubblico economico, l’isolazionismo di Washington a non lasciarsi coinvolgere in questioni riguardanti altri paesi, crearsi una nazione nuova e cercare sempre attraverso esperimenti sociali forme alternative ad istituzioni imposte e preconfezionate, lo stesso internazionalismo operaio che in europa veniva teorizzato in America era una realtà, era nell’essenza stessa del mito della frontiera, della libertà, nella libera migrazione che trovava la sua affermazione, era un dato di fatto, la libertà di parola, stampa, culto, associazione, insomma tutta la retorica liberale. Ben analizzando queste idee è logico trovare un più sensato collocamento nel pragmatismo libertario, radical liberale dell’America delle origini. Il pensiero degli IWW trova origine proprio nella Dichiarazione d’Indipendenza degli Stati Uniti e nella Rivoluzione del 1776 che in ogni e qualsivoglia etichetta europea. Importante sarebbe analizzare l’influsso di idee dal carattere europeo sul movimento tipicamente americano.

Domenico Letizia


Testata: Cenerentola, Mensile Libertario
Titolo: ‘Alle radici del pensiero politico degli IWW’
Mese: Gennaio
Anno: 2010

venerdì 15 gennaio 2010

Quel che resta dell'anarchia

«A Gaetano Bresci, gli anarchici», c'è scritto sul monumento, un blocco di marmo bianco circondato da cin­que panche, un «non finito» su cui è difficile immaginare le ali progettate dallo scultore Carlo Sergio Signori....
Già, il sì al monumento di sedici con­siglieri comunali, socialisti, comunisti, repubblicani e un dc aveva fatto rumore. Ma «perché prendersela con quei sentimentaloni di Carra­ra?», aveva osservato Alessandro Ga­lante Garrone su «La Stampa». Il mo­numento era stato voluto e forse pa­gato da Ugo Mazzucchelli, anarchico per vocazione, come chissà quanti, in città, sui monti delle cave di marmo e sulla costa. E partigiano. Nel dopo­guerra fondò le coop dei partigiani «da cui tenne sempre fuori i comunisti», dice il figlio Alfredo, 66 anni, commer­ciante di marmi, lui pure anarchi­co ma, precisa, un po' sui generis: «II fatto è che oggi non c'è nessuno che possa dirsi anarchico o dire che cosa sia l'anarchia. Oggi l'anarchismo è assente dalla realtà sociale perché non ha più strumenti per confrontar­si. Ma, si deve aggiungere, o lo fa, o ri­mane ai margini della storia. Ecco, io sono tollerato dai compagni, e anche visto con sospetto».

Tutto l'articolo qui: http://www.radicali.it/view.php?id=79319

lunedì 11 gennaio 2010

Fabrizio De Andrè, una strada a Maddaloni


L’associazione Saxa Cuntaria presenta al Comune di Maddaloni una petizione-documentazione popolare per intitolare una strada a Fabrizio De Andrè.
L'associazione che ha come presidente Domenico De Lucia, ha come suo obiettivo la diffusione di tematiche culturali, iniziative teatrali e attraverso il volontariato la gestione e la valorizzazione delle opere storico-archeologiche presenti nel territorio casertano e campano. Tra le varie iniziative proposte nel 2010 vi è quella di chiedere al comune di Maddaloni attraverso una richiesta presentata oggi: 11 Gennaio 2010 ( anniversario della morte di De Andrè) una strada dedicata al famoso cantautore, la domanda è accompagnata da 93 firme dei cittadini Maddalonesi. L'idea nata dallo studente Domenico Letizia, vice presidente dell' Associazione, ha trovato subito un ottimo riscontro da parte della popolazione di Maddaloni, soprattutto studenti, particolari ringraziamenti vanno alla famiglia D'Addiego che attraverso il giovane Antonio D'Addiego si è resa protagonista nel diffondere l'iniziativa e nel raccogliere adesioni, ringraziamenti vanno anche alla studentessa Rossella Espugnato Di Chiara allo studente Francesco Renga a Michele Letizia, Davide Letizia , Josef Ferraro e Giovanni De Simini. L'associazione che oggi ha consegnato la domanda spera che l'amministrazione comunale accetti la richiesta, perché anche Maddaloni possa con un piccolo gesto ricordare un grande cantautore che con le sue canzoni ha fatto e continua a far sognare tutti.

http://www.casertanews.it/public/articoli/201001/art_20100111074744.htm
http://www.caserta24ore.it/11012010/fabrizio-de-andre-una-strada-a-maddaloni/
http://www.pupia.tv/maddaloni/musica-spettacolo/276/fabrizio-andr-e-strada-maddaloni.html

giovedì 7 gennaio 2010

Wikipedia censura il Movimento Libertario!

Wikipedia censura il Movimento Libertario. Questo è quello che sta accadendo in queste ora su Wikipedia Italia, mi rivolgo non solo ai libertari ma a tutti gli amanti della libera informazione, inviate proteste e pubblicizzate lo schifo!!!

Tutta la vicenda qui: http://www.movimentolibertario.it/index.php?option=com_content&view=article&id=3696:wikipedia-censura-il-movimento-librtario-&catid=1:latest-news

La risposta di Corvaglia

La risposta di Corvaglia al mio articolo: http://www.movimentolibertario.it/index.php?option=com_content&view=article&id=3578:aprire-alla-sinistra-libertaria&catid=1:latest-news#yvComment3578 )

Ho visto l'intervento di Domenico, ed ho pensato,dopo una fugace (fugacissima) scorsa al dibattito, di affiancare il buon Domenico nella sua provocazione, perché mi sembra che ci sia una confusione dei piani del discorso. Guardare a sinistra non vuol dire affiancarsi agli statalisti. Fu Rothbard in persona e cravattino che, rifacendosi agli schemi destra-sinistra originari, cioè quelli della rivoluzione francese, affermò di ritenersi addirittura di "estrema sinistra". Tale affermazione fece, non solo chiacchierando col comune amico Riccardo La Conca che me lo confidava qualche anno fa (solo due gradi di separazione fra me e Rothbard?..wow!),ma perfino scrivendolo a chiarissime lettere in "Left and Right: the Prospects for Liberty", un saggio contenuto in "Egalitarianism as a Revolt Against Nature and other essays". Se nel primo caso poteva essere alticcio, nel secondo credo che Murray fosse cosciente di ciò che diceva. In quel saggio Rothbard affermava che il conservatorismo,cioè la destra, è il nemico e l'antitesi diametrale del libertarismo. Mica solo questo. Diceva anche che il socialismo ("a confused, centrist movement") è il centro, perché mescola lo statalismo della destra con istanze di liberazione "sinistre"; pertanto, se sinistra vuol dire emancipazione,lotta al potere ed alle autorità, il libertarismo,opposto allo statalismo dell’ancien regime, è la sinistra. Questo diceva il fondatore del "paleolibertarismo". Che poi la sinistra abbia abbracciato lo statalismo è solo indice della sua degradazione. Inoltre, il libertarismo è, secondo il Rothbard di Left and Right, un movimento radicale, estremista che ha riportato nell'area liberale (latu sensu) il testimone del radicalismo. Secondo Rothbard, infatti, il radicalismo, nel senso di opposizione imperterrita all'autorità e al potere, era stato abbandonato dal liberalismo, in seguito alla sua corruzione da parte della filosofia utilitarista, e sequestrato impropriamente da parte del socialismo, che si era impropriamente - e ripeto impropriamente - posto come sinistra. Ora, pur non condividendo completamente il discorso rothbardiano sull'utilitarismo, concordo in toto sulla carica radicale dell'idea libertaria, un'idea che non può vedersi limitata all'asfittica, per quanto sacrosanta, lotta antifiscale. Così finisce per atrofizzarsi e rischia di rivolgersi contro se stessa, come la sinistra.

lunedì 4 gennaio 2010

Giustizia per Franco Mastrogiovanni.


Domenico Letizia, libertario e Segretario della Cellula Coscioni di Caserta dichiara: Non conoscevo personalmente Franco ma avevo già sentito parlare di lui in passato per la sua sete di giustizia dopo uno strano incidente avvenuto nel 1970 nei pressi di Roma dove morirono 5 persone con della documentazione da consegnare riguardo alcune stragi fasciste, documentazione che in seguito all’incidente non fu più ritrovata e Franco indagò sulla questione ricevendo anche minacce ed una aggressione , sapevo anche dell’amicizia di Franco con l’Editore Giuseppe Galzerano, che ora chiede giustizia.
Ciò che mi ha colpito moltissimo in questa vicenda è la stampa, su internet tutto è iniziato a circolare da subito, sulla carta stampata, solo pochi stralci di notizie o meglio quasi nulla. Ecco perché chiedo a tutti, soprattutto a noi Campani di aderire al Comitato Verità e Giustizia per Franco
.

"Il mio identikit politico è quello di un libertario, tollerante. Se poi anarchico l'hanno fatto diventare un termine orrendo... In realta' vuol dire solo che uno pensa di essere abbastanza civile da riuscire a governarsi per conto proprio, attribuendo agli altri, con fiducia, le stesse capacità" ( Fabrizio De André )