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giovedì 21 febbraio 2008

Appello pubblico a Sinistra Critica


Appello pubblico del Partito di Alternativa Comunista a Turigliatto e Cannavò
Mentre i nostri militanti, con sforzo generosissimo, stanno raccogliendo le firme necessarie per la presentazione delle liste - uno sforzo titanico, dato che servono più di 2000 firme autenticate per ogni circoscrizione elettorale - apprendiamo che il Parlamento ha approvato un emendamento, presentato da Cannavò (Sinistra Critica), relativo al numero minimo di parlamentari necessari per la presentazione delle liste in tutte le circoscrizioni senza la necessità di raccogliere le firme.

La scorsa settimana, infatti, il Consiglio dei ministri aveva, con un decreto emanato a campagna elettorale già avviata, modificato la legge elettorale e previsto la possibilità, per i partiti aventi almeno due deputati nello stesso ramo del Parlamento (almeno due alla Camera o due al Senato, per intenderci), di presentare una propria lista e un proprio candidato premier alle elezioni, esentandoli dalla raccolta firme. Sinistra Critica - che ha, in virtù della candidatura nelle liste di Rifondazione Comunista alle elezioni politiche del 2006, un deputato (Cannavò) e un senatore (Turigliatto) - oggi ha presentato un emendamento, approvato quasi all'unanimità dalla Camera, che permette loro di presentare la loro lista alle prossime elezioni senza necessità di raccogliere le firme.

Pur ritenendo scandaloso il decreto legge nel suo complesso, che prescinde totalmente dal reale radicamento dei partiti nella società e consente ai singoli che, in questi due anni, hanno goduto di una poltrona parlamentare e finanziamenti pubblici di presentarsi alle elezioni creando dal nulla partiti e candidati premier, giudichiamo positivamente l'accoglimento dell'emendamento di Sinistra Critica, che di fatto risultava l'unica esclusa dal decreto salvaparlamentari. Tuttavia, crediamo che, se veramente Cannavò e Turigliatto intendono sanare, come affermano, "la lesione democratica" devono ammettere che è altrettanto ingiusto che forze politiche della loro stessa taglia - come il Partito di Alternativa Comunista - siano invece costrette a raccogliere decine di migliaia di firme in circa tre settimane. Il fatto di non aver goduto di seggi parlamentari e finanziamenti pubblici paradossalmente oggi ci penalizza, obbligandoci a impegnarci in un'impresa difficilissima, tanto più per un partito di giovani, operai e precari.

Facciamo quindi un pubblico appello a Turigliatto e Cannavò - che già hanno rifiutato la nostra proposta di unire le principali organizzazioni a sinistra dell'Arcobaleno in un comune fronte elettorale comunista, preferendo presentarsi con il loro nome, Sinistra Critica appunto (si veda il nostro appello, pubblicato anche dal Manifesto) - a essere coerenti nella battaglia per gli spazi democratici. Chiediamo loro di presentare in Parlamento un emendamento che abbassi il numero di firme necessario per presentare le liste alle prossime elezioni. Se l'emendamento non dovesse essere accolto, chiediamo a Sinistra Critica di aiutare nella raccolta firme i partiti come il nostro che, nonostante la presenza nelle lotte e nei luoghi di lavoro, sono gravemente discriminati da una legge elettorale antidemocratica. Cannavò ha pubblicamente ringraziato Rifondazione Comunista per aver votato il suo emendamento e aver compiuto "un gesto di civiltà": chiediamo a Cannavò, nei cui confronti non abbiamo mai nascosto divergenze politiche anche profonde - a partire dal suo sostegno ripetuto al governo Prodi, che abbiamo sempre aspramente criticato - di compiere appunto un semplice "gesto di civiltà".

Noi, comunque, andremo avanti nella nostra battaglia, con coerenza e caparbietà: sono ormai centinaia i banchetti presenti su tutto il territorio nazionale per la raccolta firme. Pensiamo che le elezioni non siano il baricentro dell'agire politico, che è invece nelle lotte: la nostra prospettiva è rivoluzionaria e anticapitalista. Tuttavia, le elezioni sono un'occasione di propaganda preziosa per far conoscere le nostre posizioni e, per questo, crediamo di avere il diritto di sfruttarla fino in fondo, con la possibilità concreta di presentare le liste nel maggior numero possibile di circoscrizioni

Fabiana Stefanoni

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"Il mio identikit politico è quello di un libertario, tollerante. Se poi anarchico l'hanno fatto diventare un termine orrendo... In realta' vuol dire solo che uno pensa di essere abbastanza civile da riuscire a governarsi per conto proprio, attribuendo agli altri, con fiducia, le stesse capacità" ( Fabrizio De André )