Perquisizioni in ambienti anarchici.
L'operazione rientra nell'ambito delle indagini, coordinate dalla procura di Firenze, sull'ordigno rudimentale esploso il 25 settembre 2006 davanti alla caserma livornese ''Vannucci'' della Folgore, provocando il lieve stordimento di due para'. Secondo quanto emerso, le perquisizioni riguarderebbero sette-otto persone. Livorno e Pisa le province interessate. Alcuni perquisiti sarebbero indagati per violazione della legge sulle armi e gli esplosivi. L'ordigno era stato realizzato utilizzando candelotti di gelatina caricati dentro un mortaio rudimentale: un grosso tubo di ferro chiuso alla base da un blocco di cemento. In base a quanto emerso, le persone indagate sono sei. L'inchiesta e' coordinata dalla procura di Firenze in quanto competente per fatti per i quali si ipotizzi una matrice eversiva. L'ordigno rudimentale, che era stato messo in una borsa, esplose in un giardino pubblico che si trova di fronte all'ingresso principale della caserma, situata in zona Ardenza, alla periferia sud di Livorno. Secondo quanto ricostruito, i due militari rimasti storditi erano appena usciti dalla 'Vannucci'' quando notarono fumo provenire dalla siepe del giardino. Si avvicinarono e dettero un calcio alla borsa dalla quale fuoriusciva il fumo. Proprio la pedata avrebbe deviato la traiettoria dello scoppio su un albero mentre alcuni residui superarono il muro di cinta della caserma. Due giorni dopo l'attentato, arrivo', al quotidiano La Stampa, un volantino di rivendicazione: ''Il giorno 25 settembre - era scritto nella lettera inviata da Milano - un nucleo della nostra organizzazione ha bombardato la caserma della brigata Folgore a Livorno che rappresenta insieme agli altri corpi speciali italiani un covo di fascisti e stupratori dell' imperialismo italiano. Per il comunismo, Brigate Rosse''.
sabato 26 gennaio 2008
Scoppio alla caserma di Livorno
Etichette:
Anarchici,
Controllo,
Polizia,
Repressione
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento