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lunedì 21 gennaio 2008

Il '68 francese raccontato da Jean-Luc Godard


Al Circolo anarchico Ponte della Ghisolfa

Si guarda «Le jolie mois de mai», girato in presa diretta dal regista oggi ultrasettantenne insieme ad Alain Resnais e Chris Marker
«Sul quarantennale del '68 è gia cominciato un chiacchiericcio reducistico da un lato e dall'altro un revisionismo che tende a cancellare i veri valori di quegli anni, così abbiamo deciso di partire dal film di Jean-Luc Godard, Alain Resnais e Chris Marker che è una pietra miliare nella discussione». Così Mauro Decortes, portavoce dello storico Circolo anarchico Ponte della Ghisolfa, presenta una vera e propria chicca per storici e cinefili, «Le jolie mois de mai», girato in presa diretta nel maggio del '68 a Parigi. Il film, copia unica in pellicola, è stato proiettato mercoledì 16 alle 21 nella sede del circolo, in viale Monza 255. Alla macchina da presa, una 35 millimetri portata a spalla nelle strade del quartiere Latino e nella assemblee della Sorbona, in quel maggio '68 si alternarono Godard, oggi ultrasettantenne regista della Nouvelle Vague, Resnais, celebre per film come «L'anno scorso a Marienbad» e Marker, uno dei massimi esponenti del cinema-verité.
VALORI - «Partiamo da questo film, intitolato in italiano "Il dolce mese di maggio" -spiega Decortes - per introdurre nel dibattito sul '68 un documento storico di riflessione su quell'anno cruciale in cui tutto cambiò nel tessuto sociale. Perché ci interessa sottolineare come valori quali la solidarietà e l'eguaglianza, che oggi qualcuno vorrebbe cancellare, furono le vere molle di quella rivoluzione che coinvolse milioni di giovani». La serata è stata introdotta da Enrico Livraghi della Cineteca Obraz, storica sala dove il film fu proiettato nel '75.

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"Il mio identikit politico è quello di un libertario, tollerante. Se poi anarchico l'hanno fatto diventare un termine orrendo... In realta' vuol dire solo che uno pensa di essere abbastanza civile da riuscire a governarsi per conto proprio, attribuendo agli altri, con fiducia, le stesse capacità" ( Fabrizio De André )