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mercoledì 16 gennaio 2008

Repressione in Umbria. L'operazione Brushwood




Il 23 ottobre scorso a Perugia parte l'operazione "Brushwood" che porta all'arresto dei supposti componenti di una cellula "anarco-insurrezionalista", responsabile di vari attentati in Umbria, fra i quali, ultimo in ordine di tempo, la spedizione il 20 agosto 2007 di una busta contenente pallottole alla Presidente della Regione Umbria, Lorenzetti, atto intimidatorio a firma Coop-Fai. Gli arrestati sono 5 ragazzi di Spoleto: Michele Fabiani, Andrea di Nucci, Dario Polinori, Damiano Corrias e Fabrizio Reali Roscini. Il clamore mediatico sui media locali e nazionali è conseguente, rispecchiando un copione già visto: il pericolo terrorista incombe in Italia, insurrezionalisti, nuove-br e sindacalismo di base vengono periodicamente mescolati, confusi e legati fra loro da vari teoremi. L'arresto guarda caso segue di qualche settimana le operazioni fatte in varie parti d'Italia a carico di noti esponenti del sindacalismo di base e precede, di un paio di settimane, lo sciopero del 9 novembre indetto a livello nazionale da tutte le sigle del sindacalismo di base. Strane, ma consuete coincidenze.
A carico dei 5 però c'è ben poco e come era stata gonfiata la questione nel giro di pochi giorni scompare dai media per lasciare posto al delitto efferato di una studentessa inglese a Perugia, che avviene poco dopo, e solletica meglio la voglia di splatter dei vari salotti televisivi di seconda serata. Scompare dai media, o meglio non appare affatto, la notizia anche della morte in carcere, il 14 ottobre, di Aldo Bianzino, arrestato due giorni prima con la moglie per possesso di droga e morto in circostanze non chiare nella sua cella a Perugia.
Dei cinque arrestati l'unico a dichiararsi anarchico è Michele Fabiani, figlio di un consigliere comunale di Spoleto dell'area di sinistra di Rifondazione. Gli altri o sono vagamente simpatizzanti o semplici conoscenti. Uno addirittura, Fabrizio, al momento dell'arresto ha in tasca la ricevuta del voto dato alle primarie per il Partito Democratico, appena 9 giorni prima. Sarà l'unico ad essere rimesso in libertà dopo poco. Gli altri rimangono agli arresti: due ai domiciliari, Damiano e Dario, e gli altri, Michele ed Andrea in isolamento nel carcere di Perugia. Michele rimarrà in isolamento fino alla fine di dicembre quando il giudice Restivo decide di trasferirlo in cella con un altro detenuto. Andrea, allo stato attuale resta in isolamento.
Varie manifestazioni ed iniziative sono susseguite l'una all'altra, specie dopo la quasi immediata costituzione del "Comitato 23 ottobre, per la verità su Brushwood" che cerca di tenere alta l'attenzione sulla questione. In diverse riprese si interessano agli arrestati anche il consigliere regionale dei Verdi Oliviero Dottorini e l'on. Catia Bellillo del P.d.C.I., mentre sottoscrivono appelli vari in loro favore, esponenti locali della sinistra radicale, del sindacalismo di base e dei centri sociali. Il tutto rappresenta certo un segno positivo di mobilitazione e solidarietà generale di fronte al pasticciaccio inquisitorio montato a carico dei 5, che somiglia a molti altri pasticciacci fatti in questi ultimi anni in varie parti del paese.
Forse è poca cosa, ma intanto è un segnale di reazione di fronte all'uso tutto italiano di reprimere, intimidire e sbattere il mostro in prima pagina per creare confusione e tensione nell'opinione pubblica, bloccare le lotte sociali e sindacali, mettere a tacere ogni forma di dissenso e... riscrivere la storia. Insomma è la riproposizione della strategia della tensione di vecchia e fascista memoria. Fortunatamente in termini ridotti rispetto al passato, ma che continua a sbattere in galera l'anarchico "pericoloso" mentre l'impunità regna sovrana nei confronti di politici, affaristi, industriali e forze dell'ordine. Comunque il caso "Brushwood" resta tutt'ora aperto, caratterizzato più che altro da elementi indiziari e teoremi vari a carico degli accusati.
Per chi volesse esprimere la propria solidarietà a Michele ed Andrea, ancora detenuti, può scrivere loro al seguente indirizzo: Andrea di Nucci & Michele Fabiani c/o Casa Circondariale di Capanne, strada Pievaiona cap 06100 Perugia (PG).

(da Umanità Nova)

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"Il mio identikit politico è quello di un libertario, tollerante. Se poi anarchico l'hanno fatto diventare un termine orrendo... In realta' vuol dire solo che uno pensa di essere abbastanza civile da riuscire a governarsi per conto proprio, attribuendo agli altri, con fiducia, le stesse capacità" ( Fabrizio De André )