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martedì 18 dicembre 2007

Strage infinita:Uranio impoverito


Il 9 di ottobre il ministro della Difesa Arturo Parisi ha riferito al Senato su una questione sollevata da anni e rimasta inascoltata: quella della connessione che c'è tra l'uranio impoverito e le malattie tumorali che hanno colpito alcuni soldati italiani impegnati in Paesi come i Balcani, il Libano, l'Iraq e l'Afganistan.
Parisi durante l'audizione a Palazzo Madama ha riferito che dal '96 al 2006 i militari italiani che hanno operato all'estero, e che hanno accusato malattie tumorali sono stati 255, dei quali 37 sono deceduti. Di questi: 26 prestavano servizio in Aeronautica militare, 21 nell'Arma dei Carabinieri, 161 nell'Esercito e 47 nella Marina militare. Sempre nello stesso periodo, conclude Parisi, 1427 soldati italiani che non sono stati in missione all'estero hanno accusato questo tipo di malattia. Morale: ci si ammala di più rimanendo in Italia che andando all'estero.
Il ministro ha inoltre aggiunto: "Non intendiamo in alcun modo sottovalutare il fenomeno e tanto meno dissimularlo. L'Italia non ha mai fatto uso di armamento ad uranio impoverito, né risulta che nel nostro poligono possa essere stato utilizzato da altri, a meno di dichiarazioni mendaci degli utilizzatori stranieri, che non voglio neppure ipotizzare".
Ben altri numeri, però, denuncia l'Osservatorio militare, che altro non è se non l'osservatorio permanente e centro-studi per il personale delle Forze armate e di Polizia, il quale parla di 2500 malati e di oltre 150 decessi.
Il ministro mente, come mentirono i suoi predecessori, oppure, ma la gravità non sarebbe da meno, sta' accusando gli alleati di dire il falso e dato che non lo vuole neppure ipotizzare, giura e ri-giura e stra-giura sulla loro irreprensibilità. I casi accertati sull'utilizzo dell'uranio impoverito in vari poligoni di tiro dalla Sardegna alla Puglia per tornare nel Veneto e chissà dove oramai sono accertati da un'ampia documentazione testimoniale. Ricordo qui, per farla breve, il caso di alcuni artificieri di stanza in Sardegna che, il 17 gennaio 2001, scrissero al capo deposito di aver trattato proiettili all'uranio impoverito e di temere per la propria salute.
Ma come sappiamo la salute dei "nostri" figlioli è di gran lunga più importante della salute dei figlioli altrui e forse sarebbe ora di avere le stime dei decessi e delle malattie inguaribili delle guerre criminali compiute nell'arco degli ultimi 20 anni. Perché, se è vero che i militari hanno scelto la loro professione, sempre che di professione si possa parlare, le genti colpite dalle logiche di dominio e di sterminio non hanno certo desiderato la loro nefanda sorte. E questo per riaffermare ancora una volta, se ve ne fosse ancora bisogno, che le conseguenze della guerra non finiscono con la guerra stessa, ma durano per tutti gli anni in cui la propagazione "tumorale" delle pallottole, delle bombe, delle mine, nelle case, nei terreni, nelle falde acquifere, nell'aria che si respira continuano a lavorare per anni e anni per gli invasori.
Ma facciamo un piccolo salto indietro.
- 1991 Il giornale inglese Indipendent rivela un rapporto segreto dell'Atomic Energy Authority che prevede 500.000 morti come conseguenza della contaminazione con uranio impoverito durante la guerra del Golfo.
- 1994 – 1995 La Nato bombarda la Bosnia con proiettili all'uranio impoverito.
- 16 al 19 Dicembre 1998 Gli U.S.A. bombardano l'Iraq con 400 missili Tomahawk. la cui testata WDU-36 include circa 3 Kg di uranio impoverito.
- 06/05/2000 Lo Stato Maggiore dell'esercito dirama ai comandi un documento in cui si legge che il contingente italiano in Kosovo "può essere definito soggetto a rischio di contaminazione da uranio impoverito".
- Kosovo: Secondo la mappa consegnata all'Unep (l'organismo dell'Onu che si occupa di ambiente) dalla Nato, sono 112 i luoghi in Kosovo in cui sono stati sparati dagli A10 i 31.000 proiettili all'uranio impoverito.
Per ogni luogo si sa anche quanti proiettili siano stati lanciati, da poche decine a svariate centinaia (in tutto 31mila per un totale di 9 tonnellate di uranio).
Le aree maggiormente colpite sono queste:
- l'area occidentale della autostrada Pec-Dakovica-Prizren (si tratta della zona controllata da militari italiani),
- il sobborgo di Klina
- il sobborgo di Prizren
- l'area a nord della strada Suva Reka-Urosevac
I luoghi più martoriati sono due in particolare:
- quello indicato con le coordinate "34TDM412883", dove il 6 maggio '99 sono stati lanciati ben 907 proiettili all'uranio
- il sito "34TDN528123": qui gli aerei hanno colpito duro, due volte nello stesso giorno, l'8 maggio 99: una prima volta con 1320 proiettili, una seconda volta con altri 1000.
Un altro settore particolarmente colpito risulta in pieno territorio serbo tra Presevo e Bujanovac.
Il resto è storia recente: il resto sono i "pacifisti" del centro-sinistra, le loro guerre, le loro menzogne.

Pietro Stara
Umanità Nova

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"Il mio identikit politico è quello di un libertario, tollerante. Se poi anarchico l'hanno fatto diventare un termine orrendo... In realta' vuol dire solo che uno pensa di essere abbastanza civile da riuscire a governarsi per conto proprio, attribuendo agli altri, con fiducia, le stesse capacità" ( Fabrizio De André )