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domenica 8 giugno 2008

Gay Pride di Roma

• Dichiarazione di Rita Bernardini, deputata radicale del Pd, Segretaria di Radicali Italiani, e Sergio Rovasio, Segretario Associazione Radicale Certi Diritti

Il diniego della Prefettura e Questura di Roma agli organizzatori del Gay pride di utilizzare Piazza San Giovanni come punto d'arrivo della manifestazione, è del tutto ingiustificato. La motivazione data sarebbe quella che è "inopportuno" che il Gay pride si concluda nello stesso luogo dove ha sede una Basilica all'interno della quale, alle ore 20.30 - dopo un'ora dalla conclusione del pride! - si svolgerà un convegno e canterà un coro. Insomma, le motivazioni del diniego non riguardano l'ordine pubblico o aspetti giuridici ma soltanto questioni di 'inopportunità', perchè canterà un coro.
Nell'esprimere tutta la nostra solidarietà e vicinanza alle Associazioni organizzatrici del Gay Pride di Roma, giudichiamo questo diktat imposto dalle autorità un pericoloso precedente che nega il diritto costituzionale a manifestare liberamente il proprio pensiero.

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"Il mio identikit politico è quello di un libertario, tollerante. Se poi anarchico l'hanno fatto diventare un termine orrendo... In realta' vuol dire solo che uno pensa di essere abbastanza civile da riuscire a governarsi per conto proprio, attribuendo agli altri, con fiducia, le stesse capacità" ( Fabrizio De André )