Rflettendo su cosa è e cosa non è il ''socialismo'' ho trovato davvero interessante questo articolo di Larry Gambone:
In principio i socialisti previdero chi dovesse controllare l'economia? Pensarono che doveva essere lo stato? Favorirono la nazionalizzazione? O cercavano completamente qualche cos' altro? Diamo un'occhiata, ritornando al tardo 18 secolo, e osserviamo cosa dicevano importanti pensatori e organizzazioni socialiste:
Thomas Spence: terra ed industria possedute da tutti i coltivatori e lavoratori che votavano come azionisti.
San Simon: un sistema di società per azioni volontarie.
Socialisti Ricardaini: cooperative di lavoro.
Owen: comunità intenzionali e cooperative.
Fourier – the Phlanistery – : una comunità intenzionale.
Cabet: industria posseduta dal municipio (“il comune” in francese).
Flora Tristan: cooperative di lavoratori.
Proudhon: lavoratori finanziati da una banca che univa in una sorta di unione di credito che pubblicava soldi.
Greene: sistema tecnico bancario che permetteva ai coltivatori e lavoratori di possedere.
Marx: “sistema nazionale di produzione cooperativa”.
Tucker: sistema tecnico bancario che permetteva ai coltivatori e lavoratori di possedere e di produrre.
Dietzgen: produzione cooperativa.
IWW: organizzazione democratica delle unioni industriali .
Bene? Dove è lo statalismo? Tutti questi socialismi hanno una cosa in comune, un desiderio di creare un'economia dove ognuno è protagonista e proprietario.
Perché La Confusione?
Lo stato ebbe un ruolo nei partiti Marxisti della Seconda Internazionale. Ma il suo ruolo era non nazionalizzare le industrie e creare un stato burocratico ed un' enorme economia socialista
I socialisti entrarono però nel Parlamento ed adottarono lo statalismo riformista. Poi la IWW intervenne, mentre le correnti dei lavoratori si dividevano in fazioni ostili. Poi, sotto l'influenza del Fabianesimo, degli Stalinisti ed il “il successo” del capitalismo statale nelle nazioni belligeranti, la definizione di socialismo cominciò a cambiare da una matrice democratica e favorevole alla proprietà ad una controllata, pianificata,centralizzata insomma statalismo. La democrazia sociale del dopoguerra continuò ad adottare ed a rafforzare lo statalismo. Ciò che è accaduto non era la democrazia economica e politica immaginata dalle generazioni precedenti di socialisti e militanti del lavoro.
In principio i socialisti previdero chi dovesse controllare l'economia? Pensarono che doveva essere lo stato? Favorirono la nazionalizzazione? O cercavano completamente qualche cos' altro? Diamo un'occhiata, ritornando al tardo 18 secolo, e osserviamo cosa dicevano importanti pensatori e organizzazioni socialiste:
Thomas Spence: terra ed industria possedute da tutti i coltivatori e lavoratori che votavano come azionisti.
San Simon: un sistema di società per azioni volontarie.
Socialisti Ricardaini: cooperative di lavoro.
Owen: comunità intenzionali e cooperative.
Fourier – the Phlanistery – : una comunità intenzionale.
Cabet: industria posseduta dal municipio (“il comune” in francese).
Flora Tristan: cooperative di lavoratori.
Proudhon: lavoratori finanziati da una banca che univa in una sorta di unione di credito che pubblicava soldi.
Greene: sistema tecnico bancario che permetteva ai coltivatori e lavoratori di possedere.
Marx: “sistema nazionale di produzione cooperativa”.
Tucker: sistema tecnico bancario che permetteva ai coltivatori e lavoratori di possedere e di produrre.
Dietzgen: produzione cooperativa.
IWW: organizzazione democratica delle unioni industriali .
Bene? Dove è lo statalismo? Tutti questi socialismi hanno una cosa in comune, un desiderio di creare un'economia dove ognuno è protagonista e proprietario.
Perché La Confusione?
Lo stato ebbe un ruolo nei partiti Marxisti della Seconda Internazionale. Ma il suo ruolo era non nazionalizzare le industrie e creare un stato burocratico ed un' enorme economia socialista
I socialisti entrarono però nel Parlamento ed adottarono lo statalismo riformista. Poi la IWW intervenne, mentre le correnti dei lavoratori si dividevano in fazioni ostili. Poi, sotto l'influenza del Fabianesimo, degli Stalinisti ed il “il successo” del capitalismo statale nelle nazioni belligeranti, la definizione di socialismo cominciò a cambiare da una matrice democratica e favorevole alla proprietà ad una controllata, pianificata,centralizzata insomma statalismo. La democrazia sociale del dopoguerra continuò ad adottare ed a rafforzare lo statalismo. Ciò che è accaduto non era la democrazia economica e politica immaginata dalle generazioni precedenti di socialisti e militanti del lavoro.
11 commenti:
In realtà tutti i socialisti che citi erano statalisti. Non per convinzione, ma perchè i loro modelli erano possibili solo ipotizzando lo stato. Prendiamo la storia delle cooperative: chi è che regolamenta le cooperative? Il padrone delle cooperative? La classe politica che governa le cooperative? Ecco che dalla finestra rientra lo stato cacciato dalla porta.
Non esiste in realtà alcuna possibilità libertaria per il socialismo, a meno che non si parli di socialismo facendo riferimento all'anarcocapitalismo, come anche il buon David Friedman sostiene.
Prendiamo la storia delle cooperative: chi è che regolamenta le cooperative? Il padrone delle cooperative? La classe politica che governa le cooperative? Ecco che dalla finestra rientra lo stato cacciato dalla porta.
non sono d'accordo, perchè parti da un impostazione già imposta.
io ivece faccio una semplice domanda: e se queste cooperative sono Volonarie? quindi il problema che giustamente citavi decade.
a meno che non si parli di socialismo facendo riferimento all'anarcocapitalismo, come anche il buon David Friedman sostiene.
parliamo sempre di società libertarie.
un salutone....
se socialismo è democrazia diretta
e quindi
se socialismo è assenza di aristocrazia
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se il socialismo è collettivizzazione
e quidni
se è il socialismo è assenza di libero mercato e propiretà individuale
il socialismo è allora una stupidità.
basta che sia anche uno solo di questi per meritare, nella mia mente, la distruzione.
.....
se è il socialismo è assenza di libero mercato e propiretà individuale
il socialismo è allora una stupidità.
basta che sia anche uno solo di questi per meritare, nella mia mente, la distruzione.
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si, opinione.
opinione però, che può essere giusta per chi la condivide ma sbagliata per chi non la condivide, quindi individuale.
in un sistema libertario questa opinione non avrebbe importanza genericamente perchè se qualcuno vuole riunirsi in sistemi collettivisti e socialisti deve essere libero di farlo.
questa è libertà
secondo me il sistema miglire è il possibilismo economico che descriveva berneri.
concorrenza tra società cooperatice e società di mercato ovviamente in un sistema di mercato e la concorrenza tra questi sistemi.
socialismo e mercato per tutti i tipi di esigenze, mercato libero riconosciuto, su questo nn si discute.
aspetta Dome.
son d'accordo con te.Ma chi vuole degenerare e creare un regno privo di libertà lo faccia fuori dalla mia terra libera.Il socialismo si vada a fare fuori.Se dei tali si impuntassero di farlo in una data civiltà libertaria, io li punirei, e se fosse necessario, li sterminerei anche.
Domenico perché non mi riscpondi al mio art
"all'attenzione dei libertari" su pol.
potremmo continuare lì a beneficio di tutti.Anche perché , credo che h scritto in un modo inconmprensibile(nel senso di tutto mio )...
Ciao!
aspetta Dome.
son d'accordo con te.Ma chi vuole degenerare e creare un regno privo di libertà lo faccia fuori dalla mia terra libera.Il socialismo si vada a fare fuori.Se dei tali si impuntassero di farlo in una data civiltà libertaria, io li punirei, e se fosse necessario, li sterminerei anche.
certamente, nel momento che invadono la proprietà e dispongono contro il principio di non aggressione divengono criminali, ma solo allora..
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dei tali si impuntassero di farlo in una data civiltà libertaria, io li punirei, e se fosse necessario, li sterminerei anche.
puoi affidare la tua protezione ad agenzie private di protezione, in questo modo non avresti nessun problema.
questo sempre perchè sei libero in un sistema di mercato.
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Domenico perché non mi riscpondi al mio art
"all'attenzione dei libertari" su pol.
ecco.
si bell'articolo. anche se ho letto solo una parte, l'ho stampato e lo devo finire di leggere.
a Dome...ma fino ad adesso...
di che cazzo avemo parlato allora?
epperrò penso...se tutto il mondo fosse libertario...spazio per:
razzismi pratici-socialismo-stati-
autoritarismi religiosi non potrebbe esistere.
se una civiltà libertaria accadesse solo in una data parte del globo, gli altri vivrebbero schiavi.
E' un aggressione liberarli dallo stato o dovrebbero far da soli?
Certo se loro stessi si sono scissi( indi per cui le guardie private onn hanno funzionato )ne prendo atto, basta che non rompano.
D.
a Dome...ma fino ad adesso...
di che cazzo avemo parlato allora?
cavolo, una bella discussione anche approfondita lo stesso, non credi?
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razzismi pratici-socialismo-stati-
autoritarismi religiosi non potrebbe esistere.
non esistere, potrebbe essere.
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Certo se loro stessi si sono scissi( indi per cui le guardie private onn hanno funzionato )ne prendo atto, basta che non rompano.
ecco, si rispetta il pricipio di non aggressione e ci si avvicina al concetto di pananarchia.
si am non è pananarchia.Da un parte c'è l'anarchia dall'altra l'oppressione...
si am non è pananarchia.Da un parte c'è l'anarchia dall'altra l'oppressione...
vero, infatti ho detto ci avviciniamo al concetto, perchè cmq la panarchia prevede la secessione dallo stato, quindi uno stato originale che poi si disintegra paino piano ci deve stare...
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