SITO ANARCOLIBERALE A CURA DI DOMENICO LETIZIA. Laboratorio per un Neo-Anarchismo Analitico che sia Liberoscambista, Volontarista, Possibilista e Panarchico con lo sguardo verso i valori del Liberalismo Classico, del Neo-mutualismo e dell'Agorismo. Un laboratorio che sperimenti forme di gestione solidali, di mercato dencentralizzato e di autogestione attraverso l'arma della non-violenza e lo sciopero fiscale, insomma: Disobbedienza Civile

banner campagna un futuro senza atomiche

The Neolibertarian Network Diventa anche tu Ambasciatore Telethon Italian Blogs for Darfur AIT - Associazione italiana transumanisti
AnarchicA
No TAV

sabato 6 dicembre 2008

Quanto Statalismo.........

Ieri discutendo con un caro amico che reputo anche una persona molto preparata e con la mia stessa passione per la storia, abbiam discusso della crisi e della recessione in atto. La mia perplessità è stata nel sentire nuovamente quelle paroline abbracciate ormai da tutti ma senza un minimo di praticità che ripetono: questa crisi è colpa del liberismo senza regole.
Ora, io non penso che ci voglia un articolo di Roderick T. Long che ricorda che i prezzi di mercato sono il meccanismo che permette ai consumatori di riordinare i beni di consumo per determinare scelte tra i beni di produzione, o un trattato di Murray N. Rothbard l'economista libertario, ma guardare i fatti. Io di mercato non ne vedo, ma di Stato sempre e comunque.
Vorrei capire lo statalismo fino a che punto è giunto nella testa delle persone da condannare sempre e comunque il liberalismo puro, da riuscir a far ammettere anche a persone saggie e preparate anche in economia che la crisi è un prodotto del liberismo e non della social democrazia. Che il mercato detta regole e che non son le regole a dettare il mercato lo dimostra la counter-economics, e consiste nel passaggio naturale del commercio dai mercati regolamentati e tassati, ai mercati deregolati e non tassati, ovvero i mercati neri e grigi(spero che questa counter-economics si diffonda presto con la crisi). Ma la mia riflessione oggi è pscicologica: Fino a che punto lo Statalismo è intrinseco in noi da dirci anche come pensare? In attesa di risposta una sollecitazione:

Alliance of the Libertarian Left
The Alliance of the Libertarian Left is a multi-tendency coalition of mutualists, agorists, voluntaryists, geolibertarians, left-Rothbardians, green libertarians, dialectical anarchists, radical minarchists,and others on the libertarian left, united by an opposition to statism and militarism, to cultural intolerance (including sexism, racism, and homophobia), and to the prevailing corporatist capitalism falsely called a free market; as well as by an emphasis on education, direct action, and building alternative institutions, rather than on electoral politics, as our chief strategy for achieving liberation.

Quando qualcosa di simile in Italia?
Divertitevi con questi due siti: http://all-left.net/ e http://leftlibertarian.org/
Vi aspetto.

Nessun commento:

"Il mio identikit politico è quello di un libertario, tollerante. Se poi anarchico l'hanno fatto diventare un termine orrendo... In realta' vuol dire solo che uno pensa di essere abbastanza civile da riuscire a governarsi per conto proprio, attribuendo agli altri, con fiducia, le stesse capacità" ( Fabrizio De André )