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domenica 30 novembre 2008

Con dl anti-crisi torna la "pornotax"


Rocco Siffredi: «Peccato per le donne» Eva Henger: «Sarà una vera mazzata»
Dopo anni che esiste solo su carta (è stata varata qualche Finanziaria fa ma non è mai uscito il regolamento attuativo) il porno in Tv e sulla carta stampata sarà stangato. Torna infatti con il decreto anti-crisi la "pornotax" (articolo 31). L’addizionale prevista sui produttori dalla manovra del 2005 si abbatterà dal periodo di imposta in corso sui programmi televisivi di contenuto pornografico e sulla carta stampata. La norma viene leggermente modificata: non ci sarà addizionale sul materiale «di incitamento alla violenza» ma solo su quello pornografico.

Viene inoltre ridefinito il concetto di materiale pornografico: «si intendono i giornali quotidiani o periodici, con i relativi supporti integrativi, e ogni opera letteraria, teatrale e cinematografica, audiovisiva o multimediale, anche realizzata o riprodotta su supporto informatico o telematico, in cui siano presenti immagini o scene contenenti atti sessuali espliciti e non simulati tra adulti consenzienti come determinati con decreto del presidente del consiglio su proposta del Ministro dei beni culturali entro due mesi dall’entrata in vigore del decreto.

«Peccato per le donne - scherza il pornoattore Rocco Siffredi - che almeno nei sexy-shop potevano trovare conforto in questo momento di crisi del maschio». C’è però ancora tempo per ragionare: ci sarà infatti il passaggio parlamentare del decreto mentre, a cura del ministro per i beni e le attività culturali, Sandro Bondi, ci sarà l’arduo compito di individuare in due mesi cosa è esattamente porno e cosa no.
«Trovo la pornotax una cosa un pò ipocrita - dice Henger - in Italia non si potrebbe neanche produrre il porno e allora non si possono neanche pretendere le tasse. Se invece si fa del porno un’attività totalmente legittima allora si può anche tassare».

1 commento:

Anonimo ha detto...

E il suo nuovo sito ufficiale : Rocco Siffredi.

"Il mio identikit politico è quello di un libertario, tollerante. Se poi anarchico l'hanno fatto diventare un termine orrendo... In realta' vuol dire solo che uno pensa di essere abbastanza civile da riuscire a governarsi per conto proprio, attribuendo agli altri, con fiducia, le stesse capacità" ( Fabrizio De André )