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martedì 14 ottobre 2008

Distruggere la scuola? Magari!



Articolo da: http://www.buraku.net/

La questione della scuola italiana è molto complicata, così complicata che la soluzione definitiva più semplice sarebbe quella di cancellare tutto; purtroppo non lo faranno mai e ci dobbiamo accontentate di riformette o inutili o ancora più dannose o omeopatiche. La scuola italiana è così appesantita da decenni di malgestione a tutti i livelli che francamente solo un pazzo potrebbe pensare di ricavarci qualcosa di buono.
Personalmente sono sempre più convinto che dei tutor privati che vengano a casa ad insegnare all’alunno (o a gruppetti di pochi alunni) siano la soluzione ideale. Se anche lo Stato dovesse sovvenzionare in parte la maggioranza delle famiglie per aiutarle nella spesa dei tutor, risparmierebbe di molto rispetto all’attuale situazione; e la qualiità sarebbe di gran lunga superiore. Ogni famiglia (o gruppetti di famiglie), potrebbe scegliere tra l’enorme mercato dei tutor privati a disposizione ed ogni alunno imparerebbe molto di più. Non venite fuori con la faccenda della socializzazione mancata perchè secondo me è una stronzata, basta andare al parco e gli amichetti te li trovi.
Mi rendo conto che questa è un’idea un po’ troppo radicale, e vabbeh, amen. Tuttavia una via di mezzo più facilmente concretizzabile deve esserci. Viriamo sul personale per far capire dove voglio arrivare: al liceo avevo un professore di italiano e latino che era un fervente cattolico ed un mezzo fascio. Passava metà delle sue lezioni a fare comizi politici con una dialettica molto violenta e a parlare della "nostra religione", poi a fine anno ci si lamentava che eravamo arrivati a metà del programma. Io un professore simile non lo vorrei per mio figlio, proprio per niente. Certo, direte voi, è più facile che tuo figlio si becchi un prof compagno tutto "solidarietà al popolo palestinese" e "diritto al lavoro", ecco, appunto. Io, sempre per il mio ipotetico figlio, non vorrei nemmeno un professore alla Leonardo; stando al suo blog, mi sveglierei di notte con gli incubi pensando a Leonardo che insegna a mio figlio (in simpatia, s’intende). Quindi, mi chiedo, perchè lo Stato mi obbliga a sovvenzionare una istituzione che io reputo dannosa per la salute mentale del mio ipotetico figlio? A parte il non trascurabile fatto che di figli non ne ho ma sono costretto a sovvenzionare la scuola lo stesso…E’ davvero così folle l’idea di lasciare completamente alla libera intraprendenza di istituti privati l’educazione delle persone? Avremmo di tutto e potremmo scegliere secondo il nostro portafoglio e la nostra sensibilità: istituti d’elite e istituti normali, scuole con una retta mostruosamente alta e scuole con una retta accettabile, istituti religiosi, istituti castristi, istituti liberali, istituti neutri, etc etc etc. Il baraccone infame che è la scuola italiana odierna sarebbe un brutto ricordo e le famiglie, liberate dalla tassazione statale sulla scuola, potrebbero scegliere liberamente.
E’ davvero così folle essere pro-choice su tutto, anche sulla scuola?

1 commento:

Anonimo ha detto...

Non so quanto sia praticabile la soluzione dei tutor.
Resta il fatto che la situazione denunciata all'inizio dell'articolo è una tragica realtà.
E' anche un problema di investimenti. Nella ricerca siamo tra gli ultimi; in cosa può dunque sfociare l'eccellenza della nostra scuola?

"Il mio identikit politico è quello di un libertario, tollerante. Se poi anarchico l'hanno fatto diventare un termine orrendo... In realta' vuol dire solo che uno pensa di essere abbastanza civile da riuscire a governarsi per conto proprio, attribuendo agli altri, con fiducia, le stesse capacità" ( Fabrizio De André )