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venerdì 26 settembre 2008

Crisi economica e Statalismo selvaggio


Dopo il fallimento della Lehman Brothers, l'attenzione si è concentrata sul settore bancario, che a detta dei più sarebbe un mondo scarsamente e malamente regolato. Prodotti finanziari sempre più complessi rendono in effetti difficile l'individuazione di norme "universali" che siano in grado di risultare efficaci nel tempo, e le truffe ed i raggiri sono sempre dietro l'angolo.
Ma è lo Stato la soluzione? E soprattutto, è davvero così libero questo mercato finanziario, ossia, per usare le parole di Francesco Carbone, "un sistema i cui processi SONO fortemente INFLUENZATI, COMANDATI, MANIPOLATI, ALTERATI, DIRETTI da un pianificatore CENTRALE e monopolista del CREDITO e della MONETA in COLLUSIONE con un ristretto numero di ENTITA' FINANZIARIE e lo STATO?
La depressione economica sembra piuttosto il risultato di uno statalismo, questo si selvaggio, alle cui storture il mercato sta semplicemente ponendo rimedio; un rimedio doloroso, certo, ma pur sempre salutare.

Il sistema bancario a riserva frazionaria, scosso dal fragoroso crack dei giorni scorsi, dà quotidianamente luogo alla creazione dal nulla di depositi bancari cui non corrisponde alcun attivo reale, depositi bancari a vista che non sono cioè coperti da unità monetarie fisiche (ad esempio di oro) custodite nei forzieri della banca, e che vengono comunemente denominati “mezzi fiduciari”. E' questo il punto focale di tutte le depressioni economiche: la creazione ex novo di mezzi fiduciari aumenta l'offerta monetaria, spingendo gli imprenditori ad investire in progetti produttivi che sembrano convenienti perché il sistema bancario, per collocare sul mercato i mezzi fiduciari di nuova creazione, deve offrirli a condizioni più attrattive delle precedenti. Ma la riduzione dei tassi di interesse che ne consegue è del tutto artificiale: come ha brillantemente evidenziato Mises, la riduzione del tasso d'interesse indotta dall'espansione creditizia falsifica il calcolo economico eseguito dagli imprenditori. Tali investimenti sono destinati pertanto a rivelarsi, prima o poi, per quello che sono: un fallimento.
L’aumento dell’offerta monetaria, inoltre, fa sì che il potere d’acquisto della moneta, in nome della mitica legge della domanda e dell’offerta, diminuisca: i soldi che abbiamo in tasca, banalizzando, sono vera e propria carta straccia.
Gli istituti di credito riescono a tenere un simile truffaldino comportamento grazie al sistema delle Banche Centrali: come scrive Rothbard in “La Scuola Austriaca contro Keynes e Cambridge”, “se le banche fossero veramente competitive, ogni espansione del credito da parte di ciascuna porterebbe velocemente i suoi debiti nelle mani dei suoi concorrenti, e questi ultimi reclamerebbero presto la restituzione del contante”, il che stroncherebbe sul nascere l’inflazione.
La Banca Centrale fa sì invece che tutto questo non accada: le sue banconote aumentano infatti il circolante dell’intero sistema, consentendo alle banche commerciali di espandere il credito potendo contare su una più ampia base di contante. Vero e proprio braccio armato dello Stato, la Banca Centrale è dunque il cancro mortale di questo sistema economico.
Chi parla di Banche Centrali “private” – avendone a mente gli azionisti – o indipendenti, è vittima di un clamoroso abbaglio: basti pensare che il governatore della Banca d’Italia (ruolo tutt’altro che di facciata tanto che ad esso sono rimesse in via residuale tutte le competenze non specificamente attribuite ad altri organi) viene nominato dal Consiglio Superiore dello stesso Istituto Centrale, ma la sua nomina deve esse approvata con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del premier, di concerto col ministro dell’Economia e sentito il Consiglio dei Ministri.
O che la Banca Centrale svolge il servizio di tesoreria per il Tesoro, può sottoscrivere titoli di Stato già collocati o circolanti e finanziare gli intermediari che si impegnino a sottoscrivere titoli pubblici, emanare atti normativi ed emettere moneta in regime di monopolio: tutta una serie di legami collusivi e di poteri strettamente intrecciati che pare folle sottovalutare. Anche la Banca Centrale Europea non è da meno: il suo Consiglio Direttivo è composto fra l’altro dai Governatori delle Banche Centrali nazionali, ed i membri del Comitato Esecutivo sono nominati dai governi degli stati membri previa consultazione del parlamento europeo.

Che il settore sia scarsamente regolamentato è un’altra clamorosa falsità: vigilanza informativa, regolamentare e strutturale impegnano il 30% circa dei dipendenti di ogni banca 365 giorni l’anno, con la Banca d'Italia che arriva addirittura a stabilire altisonanti “requisiti di onorabilità” per i partecipanti al capitale delle banche e per i soggetti che svolgano funzioni di amministrazione, direzione e controllo e che può negare l'autorizzazione all’esercizio dell’attività qualora non risulti garantita una “sana e prudente gestione”. Altro che scarsa regolamentazione, ipertrofia legislativa casomai!
Potremmo continuare all’infinito nell’elencare norme, regole, intrecci aventi per protagonista lo Stato falsario...liberismo selbaggio...magari!

Articolo da: http://www.movimentolibertario.it/home.php

7 commenti:

Anonimo ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Anonimo ha detto...

ciao dome..l'iniziativa dell'anagrafe degli eletti mi piace cosi tanto che ne ho deciso di parlare anche con i membri del meet-up del grillo postando l'articolo che ti citava!!! dato che li ci sono anche persone di san nicola la strada volevo vedere cosa ne pensavano e come potevo organizzarmi per il mio comune!!!
cmq beppe grillo nn so se lo sai verrà il 2 dicembre a caserta a fare uno spettacolo e ci ha concesso una mezzoretta a noi del meet-up per parlare dei problemi locali!!!

PS: beppe ci deve tante risposte sui v-day...io spero che quelle firme siano valse a qualkosa se no mi discostero da lui ...anche se è uno dei pochi a fare libera informazione...ma di parole ne ha dette tante e di fatti poki!!!

Domenico Letizia ha detto...

grazie davide come sempre gentilissimo e attivissimo,
grazie ancora, aggiornami in continuazione e visiona il blog dell'anagrafe: http://anagrafedeglieletti.blogspot.com/

Anonimo ha detto...

ho da poco scritto un articolo per un piccolo giornale locale proprio su questo argomento e ho scritto praticamente le stesse cose!!!

Domenico Letizia ha detto...

ciao buccia
ovviamente su vuoi pubblicare anche qui il tuo articolo compreso di nome sono disponibile alla pubblicazione...
ciao

Anonimo ha detto...

domenico ti ringrazio moltissimo ma preferisco di no

saluti libertari

Domenico Letizia ha detto...

ciao buccia, ripassa spesso ci conto.

"Il mio identikit politico è quello di un libertario, tollerante. Se poi anarchico l'hanno fatto diventare un termine orrendo... In realta' vuol dire solo che uno pensa di essere abbastanza civile da riuscire a governarsi per conto proprio, attribuendo agli altri, con fiducia, le stesse capacità" ( Fabrizio De André )