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martedì 9 settembre 2008

Agorismo e la rivoluzionaria redistribuzione della proprietà



Un'articolo importante tradotto da: http://www.eravolgare.net/

Pensando di fare cosa gradita, ho tradotto un post dal blog di Brad Spangler (http://www.bradspangler.com/) riguardo la redistribuzione della proprietà nel sistema Agorista.
Un corrispondente su un social network domanda:

Hey, penso che noi due abbiamo molto in comune ma pensando all’anarco-capitalismo mi sorge una domanda, dato che da quanto ho visto è la tua linea di pensiero (almeno da quello che ho capito). In un sistema anarco-capitalista, come può essere protetta la proprietà, ovvero l’unità base del capitalismo? Per esempio, se in una fabbrica i lavoratori si ribellano e la sequestrano al proprietario, chi protegge il proprietario? Una forza di polizia privata? Inoltre, salari e valute continueranno ad esistere in una società anarco-capitalista? Magari ho inteso male io l’anarco-capitalismo.

Nonostante io abbia già risposto in tale sede, mi è sembrato che la risposta necessitasse di un post decente sul blog con un po’ riprese da altre parti. Quindi, cominciamo…
Io considero me stesso anti-capitalista ma orientato verso il libero mercato. Sono solito definirmi un “anarco-capitalista”, ma con ciò non mi schiero in favore di ciò che i socialisti libertari chiamano “capitalismo” nel senso di un sistema di oppressione. Se ciò suona incoerente, dobbiamo comparare alcune definizioni e iniziare un discorso più lungo.
Riguardo la proprietà, come Proudhon, io distinguo tra proprietà nel senso di un ingiusto stato privilegiato e proprietà nel senso del verificarsi di un fenomeno etico sostenuto da un ampio consenso. La proprietà acquisita attraverso la produzione o il commercio sarebbe difendibile grosso modo come si potrebbe difendere il “possesso” in un sistema di proprietà usufrutto. Questa teoria della proprietà, riferita alla “proprietà privata”, attualmente fornisce le basi per una rivoluzionaria redistribuzione della proprietà, da una plutocrazia alleata con lo stato, ai lavoratori.
Vedi qui: http://agorism.info/_media/ma1.pdf

Con particolare attenzione ai conflitti dovuti alle rivendicazioni tra proprietari e lavoratori, lasciami dire che io mi immagino il processo di rivoluzione come l’allacciamento tra un sistema di leggi non statale e la sicurezza. La natura di questa legge tenderebbe in favore di una redistribuzione selettiva della proprietà dai plutocrati alleati dello stato ai lavoratori, perciò la redistribuzione diverrebbe una affermazione dei diritti di proprietà piuttosto che una loro negazione. D’altra parte, solo perché qualcuno è ricco non vorrebbe dire che è giusto togliergli i suoi beni. Piuttosto che giudicare la salute di una persona dalla quantità di beni in suo possesso, la sua proprietà sarebbe valutata metodologicamente (p. e. “Come l’hai acquisita?”) con i privilegi garantiti dallo stato valutati come mezzi criminali di acquisizione, vanificando così il titolo di proprietà garantito dallo stato.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Un concetto interessante quello della valutazione metodologica; andrebbe approfondito...
Ciao Domenico!

Domenico Letizia ha detto...

si se sei bravo con le lingue econ l'inglese ti invito a leggere questo manualetto: Vedi qui: http://agorism.info/_media/ma1.pdf

"Il mio identikit politico è quello di un libertario, tollerante. Se poi anarchico l'hanno fatto diventare un termine orrendo... In realta' vuol dire solo che uno pensa di essere abbastanza civile da riuscire a governarsi per conto proprio, attribuendo agli altri, con fiducia, le stesse capacità" ( Fabrizio De André )