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venerdì 16 maggio 2008

Un pò d'Anarchismo


Nel Giugno 1968, Edgar Morin, uno degli osservatori più attenti della rivolta studentesca di Maggio, espone (a caldo), le sue conclusioni.

Mi sembra che si possa parlare allo stesso tempo di una resurrezione e di una rinascita dell'anarchia, da parte della gioventù intellettuale. Certamente, il movimento libertario che era stato costituito del resto da diversi gruppi non aveva cessato di esistere, ma la sua esistenza era ridotta e politicamente inesistente. Non so se l'anarchia all'inizio del secolo aveva un seguito tra gli intellettuali. C'era sicuramente Laurent Tailhade che ammirava i testi anarchici, ma questo atteggiamento non doveva essere molto diffuso.Questo fenomeno di risurrezione dell'anarchismo nella gioventù studentesca è dato dal fatto che in tutti i paesi, compresa la Francia, una parte della gioventù vuole cambiare la sua vita quanto cambiare la società. I giovani vogliono essere autentici e liberi. Questo movimento ha preso dagli Stati Uniti l'aspetto "beatnik" o "hyppie", che costituiva una sorta di anarchismo selvaggio. In Francia, si è incarnato parzialmente in una resurrezione dell'anarchismo. Si è assistito a questo a Nanterre, dove alcuni giovani rifiutano di delegare la loro esistenza a degli organismi, a dei partiti politici, a degli Stati. Si tratta anche di una rinascita dell'anarchismo in quel senso che l'antico movimento libertario viveva sulle idee di Bakunin, di Proudhon, di Elisée Reclus, aveva i suoi maestri di pensiero e scomunicava Marx allo stesso modo che i marxisti scomunicavano Bakunin. Ora, c'è un revisionismo anarchico che si è manifestato prima attraverso dei piccoli gruppi di studio. E in questi gruppi di studio, c'erano studenti che integravano alla teoria anarchica degli aspetti sia del pensiero di Marx, che del pensiero di Freud. Cercando una giustificazione teorica della loro volontà di libertà e di autenticità, hanno incontrato differenti correnti di pensiero moderno ed è da quel revisionismo estremo aperto che viene la rinascita del movimento libertario.
Lo possiamo ritrovare in diversi gruppi. Per esempio, quella piccola rivista "Rouge et Noir" (Rosso e Nero), di cui il titolo del resto significa proprio questa volontà di alleanza tra il marxismo e l'anarchismo. Stessa cosa per la "Tribune culturelle des cercles libertaires" (Tribuna culturale dei cerchi libertari) che era composta in buona parte da studenti. Queste riviste erano poco conosciute perché erano molto spesso clandestine, ma pubblicavano delle analisi estremamente interessanti sui problemi della società, dell'uomo ecc.

Tratto da: http://anarchiameccanica.blogspot.com/

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"Il mio identikit politico è quello di un libertario, tollerante. Se poi anarchico l'hanno fatto diventare un termine orrendo... In realta' vuol dire solo che uno pensa di essere abbastanza civile da riuscire a governarsi per conto proprio, attribuendo agli altri, con fiducia, le stesse capacità" ( Fabrizio De André )