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sabato 24 maggio 2008

La contraccezione è il reale strumento antiaborista

Il 22 maggio 1978, dopo una lunga campagna condotta dai radicali e dai laici, veniva approvata la legge 194 sull'interruzione di gravidanza. Statistiche alla mano, la legalizzazione dell'aborto ha permesso una drastica riduzione del numero della interruzioni di gravidanza nel nostro Paese, dimostrando che la strada giusta per cercare di controllare il fenomeno non è quella della proibizione, che produce clandestinità e abusi, ma quella del sostegno alle scelte di maternità consapevole.
Se vogliamo continuare a ridurre il numero delle donne che ricorrono all'aborto - e oggi l'emergenza riguarda soprattutto le donne immigrate - occorre rafforzare tutti gli strumenti previsti dalla legge, a partire da una corretta informazione sull'uso degli anticoncezionali, tra cui quelli d'emergenza, come la cosiddetta pillola del giorno dopo.

Nella maggior parte dei paesi europei e negli Stati Uniti per ottenere la pillola del giorno dopo (Norlevo o Levonelle) non serve una prescrizione medica: addirittura in Francia la pillola d'emergenza viene distribuita gratuitamente nelle scuole. I rischi derivanti dall'assunzione della pillola del giorno dopo, infatti, non sono superiori a quelli di un normale farmaco da banco. In Italia, invece, per acquistare la pillola del giorno dopo è necessario procurarsi la ricetta: si tratta di una complicazione inutile che fa aumentare il rischio di gravidanze indesiderate, dal momento che l'efficacia della pillola è maggiore se viene assunta tempestivamente dopo un rapporto sessuale a rischio (per esempio, nel caso di rottura o scivolamento del profilattico).
In occasione del trentennale della legge 194 e per ribadire che la contraccezione - e non l'obiezione di coscienza - è il reale strumento antiabortista, l'Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica, l'Associazione radicale "Global Democracy" e l'ARA (Associazione radicale antiproibizionisti) organizzano domenica 25 maggio dalle ore 9 alle ore 12, in piazza Gramsci, un tavolo d'informazione dove sarà possibile firmare la petizione che chiede l'abolizione dell'obbligo di ricetta per la pillola del giorno. Al tavolo sarà presente il dottor Francesco Megale che è disponibile a prescrivere la pillola del giorno a chi ne avesse bisogno o a chi volesse premunirsi contro il rischio di imbattersi, in caso di necessità, nel rifiuto di un medico obiettore.

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"Il mio identikit politico è quello di un libertario, tollerante. Se poi anarchico l'hanno fatto diventare un termine orrendo... In realta' vuol dire solo che uno pensa di essere abbastanza civile da riuscire a governarsi per conto proprio, attribuendo agli altri, con fiducia, le stesse capacità" ( Fabrizio De André )