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venerdì 14 marzo 2008

Orrori dal comunismo-capitalismo


Gli Stati Uniti hanno condannato - anche se misurando i termini - la repressione dei monaci in Tibet da parte della Cina e hannochiesto a Pechino di rispettare le differenze culturali del paese. Il messaggio è stato affidato all'ambasciatore americano a Pechino Clark Rand. "Le forze di sicurezza cinesi non devono usare la forza contro i dimostranti - ha aggiunto il portavoce del Dipartimento di Stato Sean McCormack- Il presidente Bush ha da tempo detto che Pechino deve rispettare le minoranza e riaprire il dialogo con il Dalai Lama".
La protesta dei monaci a Lhasa, la capitale del Tibet, è iniziata lunedì 10 marzo, in occasione dell'anniversario del fallito tentativo per la conquista dell'indipendenza della Cina del 1959. Cinque giorni dopo le forze dell'ordine cinesi hanno tentato di arginare la protesta attraverso l'uso della forza militare. Anche l'Unione Europea, attraverso una dichiarazione del ministro degli esteri francese Bernard Kouchner, ha chiesto a Pechino di mostrare "moderazione" nella regione autonoma.
La repressione della protesta dei monaci avviene a meno di cinque mesi dall'inizio dei giochi Olimpici di Pechino, e la Cina continua a essere sotto il mirino della Human Right Watch , l'associazione internazionale che si occupa del rispetto dei diritti umani nel mondo. La Human Right Watch accusa la Cina di aver aumentato le forniture di armi in Sudan durante le ultime stragi in Darfur. La Cina è uno dei maggiori partner commerciali, soprattutto grazie all'importanza dei rifornimenti di petrolio garantiti dal paese africano.

4 commenti:

Juliet ha detto...

credo che sia arrivato il momento di riconoscere il tibet indipendente...MAO non volle, e la repressione fu pesante all'epoca...ora sarebbe il momento di dare un po' di libertà.

Anonimo ha detto...

allora, lungi da me l'idea di difendere il regime che governa in cina, ma che difatto di comunista non ha niente ora come ora, ma lungi da me anche il voler difendere il movimento dei monaci, insomma, sono pur sempre monaci, sono pur sempre dispersori di oscurantismo e ignoranza, e sono pur sempre allettati dall' idea di voler instaurare un proprio regime feudale nel tibet, e comunque i monaci che hanno causato i 160 incendi ci sono, i monaic che vanno in giro e picchiano madri a passeggio con i figli la quale colpa sta solo nel fatto di essere cinesi.. questo è razzismo, e per di più propagandato da un capo religioso mondiale che predica la non-violenza, i dati per trarre le conclusioni ci sono tutti mi pare, no?


(scusate eventuali errori, sono di frettissima)

Domenico Letizia ha detto...

si jak, tu hai ragione, ma ciò non toglie che le istanze di indipendenza non vengono solo dai monaci che ne sono i protagonisti ma dal popolo tibetano ed è per questo che si deve lottare per il diritto all'esistenza del tibet.

Anonimo ha detto...

per carità, certamente, però non è che sono solo i monaci che hanno causato gli incendi, e non sono solo loro che hanno aggredito la popolazione.. comunque non voglio affatto difendere il regime che governa la cina, ah, loro non vogliono l'indipendenza, ma solo l'autonomia, un pò come i leghisti..


Comunque, per inciso, a me la cina con mao piaceva, prima della rivoluzione culturale, chiaro, dopo ha cominciato ad avere manie di persecuzione e la cina odierna ricalca le orme di quelle manie..

"Il mio identikit politico è quello di un libertario, tollerante. Se poi anarchico l'hanno fatto diventare un termine orrendo... In realta' vuol dire solo che uno pensa di essere abbastanza civile da riuscire a governarsi per conto proprio, attribuendo agli altri, con fiducia, le stesse capacità" ( Fabrizio De André )