Il 9 novembre 1989, il mondo intero assiste alla caduta del muro di Berlino. Nel caos che ne consegue, fra parenti ritrovati, brindisi sulle macerie, espropri e confusione, a Berlino Ovest i prezzi dell'affitto salgono alle stelle, mentre a Belino Est ci sono migliaia di spazi vivibili vuoti.
Nel 1990 il numero dei giovani tedeschi che si trasferiscono negli appartamenti vuoti aumenta vertiginosamente.
Viene creato il Coordinamento degli squatters, rappresentante di più di 120 edifici occupati.La polizia della Germania dell'Est evita le aree dominate da quelli che il decrepito governo di Pankow considera “anarchici e provocatori fascisti”. Nel novembre del 1990vengono sgomberati tre palazzi in Pfarrstrasse e in Cotheniusstrasse. Seguono azioni di protesta nel quartiere di Fridrichshain, cannoni ad acqua iniziano a sparare contro le case occupate in Mainzerstrasse.
Il giorno dopo più di 4.000 uomini della polizia antisommossa e dei comandi speciali sgomberano brutalmente le barricate di Mainzerstrasse e le case di Kadinerstrasse e Lubbenerstrasse.
Nonostante le proteste dei Verdi e delle associazioni cittadine che reputano che all'interno di certi squat vengano portate avanti anche forme d'arte e di integrazione sociale, la politica della repressione è continuata fino ad oggi.
Bisogna ammettere che passata la prima inevitabile fase di emarginazione e rottura, in questi luoghi si sono sviluppati molti progetti dai contenuti diversi.
Case occupate da associazioni omosessuali, librerie di movimento e di politica, locali di vendita di bevande e generi alimentari, una cooperativa di diffusione dei prodotti delle ex-comunità agricole della ex-DDR, un parco giochi con costruzioni in legno e vasche di sabbia.
Nonostante la “turistizzazione” di questi vecchi luoghi di emarginazione, lo spirito libertario aleggia nell'aria.
venerdì 21 marzo 2008
Bellezza da Berlino Est con tanto di foto...
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