Nel 2000, l’Antitrust ha comminato una “maxi-multa” di oltre 700 miliardi di lire alle compagnie di assicurazioni attive nel ramo auto, accusate di pratiche contrarie alla libera concorrenza. Quell’episodio riguardava uno “scambio d’informazioni” considerato come la prova dell’esistenza di un cartello. Davvero quella sentenza provava l'assenza di concorrenza?
E, soprattutto, qual è la linea di confine fra la collusione, ed il tentativo di una o più imprese di stimare nel modo più accurato i rischi? Lo “scambio d’informazione” è sempre sanzionabile? Le assicurazioni in Italia sono effettivamente un cartello, come del resto sono state considerate in diverse decisioni Antitrust ma pure dai ''decreti Bersani''.
Il mondo dell’Antitrust è spesso, come ebbe a scrivere Alan Greenspan, il mondo di Alice nel Paese delle meraviglie, “dove ogni cosa allo stesso tempo apparentemente è e non è”.
lunedì 4 agosto 2008
Assicurazioni.......che non c'è!
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