SITO ANARCOLIBERALE A CURA DI DOMENICO LETIZIA. Laboratorio per un Neo-Anarchismo Analitico che sia Liberoscambista, Volontarista, Possibilista e Panarchico con lo sguardo verso i valori del Liberalismo Classico, del Neo-mutualismo e dell'Agorismo. Un laboratorio che sperimenti forme di gestione solidali, di mercato dencentralizzato e di autogestione attraverso l'arma della non-violenza e lo sciopero fiscale, insomma: Disobbedienza Civile

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venerdì 8 agosto 2008

Anarchia senza aggettivi

Bellissimo pezzo di Karl Hess

C’è solo un tipo di anarchico. Non due. Solo uno. Un anarchico, di quell’unico genere, è definito dalla letteratura e dalla lunga tradizione della posizione stessa, ed è un individuo che si oppone all’autorità imposta attraverso il potere gerarchico dello stato. L’unico ampliamento a questa definizione che mi sembri ragionevole è dire che un anarchico si sollevi contro ogni autorità imposta. Un anarchico è un volontarista.
Ora, oltre a questo, gli anarchici sono persone e, come tali, contengono le mille sfaccettature della personalità umana. Alcuni anarchici marciano, volontariamente, sotto la croce di Cristo. Alcuni si affollano, volontariamente, intorno ad altre figure che amano e che sono fonte di ispirazione. Alcuni vogliono fondare delle cooperative industriali volontarie. Alcuni cercano di stabilire volontariamente la produzione agricola all’interno di kibbutz. Alcuni vogliono, volontariamente, estraniarsi da tutto, compresi tutti i loro rapporti con altre persone; gli eremiti. Alcuni anarchici hanno deciso volontariamente, di accettare solo oro come pagamento, di non coopererare mai. Alcuni anarchici, volontariamente, adorano il sole e la sua energia, costruiscono cupole, mangiano solo vegetali e suonano il salterio. Alcuni anarchici adorano il potere degli algoritmi, giocano a giochi strani e si infiltrano in strani templi. Alcuni anarchici vedono solo le stelle. Alcuni anarchici vedono solo il fango.

Spuntano da un solo seme, non importa come fioriscano le loro idee. Il seme è la libertà. E questo è tutto. Non è un seme socialista. Non è un seme capitalista. Non è un seme mistico. Non è un seme determinista. E’ semplicemente una dichiarazione. Noi possiamo essere liberi. Quello che viene dopo sono tutte scelte e probabilità.

L’anarchia, la libertà, non ci dice come le persone libere si comporteranno o in quali modi si organizzeranno. Ci dice semplicemente che le persone hanno la capacità di organizzarsi.
L’anarchismo non è normativo. Non dice come essere liberi. Dice solo che la assenza di imposizioni, la libertà, può esistere.
Recentemente, in un giornale libertario, ho letto l’affermazione per cui il libertarismo sia un movimento ideologico. Può ben esserlo. In un contesto di libertà loro, tu, o noi, ognuno, ha la libertà di sostenere l’ideologia o qualsiasi altra cosa che non costringa altri a privarsi della loro libertà. Ma l’anarchismo non è un movimento ideologico. E’ una dichiarazione ideologica. Sostiene che tutti gli individui abbiano la capacità di essere liberi. Dice che tutti gli anarchici vogliono la libertà. Poi tace. Dopo questa pausa di silenzio, gli anarchici aggiungono la storia dei loro gruppi e proclamano come loro, non come anarchiche, le ideologie. Loro sanno come sarà, in quanto anarchici, sanno come ci si organizzerà, descrivono eventi, celebrano la vita e il lavoro futuri.

L’anarchismo è l’idea-martello che spezza le catene. La libertà è il risultato e, in libertà, tutto è fine alle persone e alle loro ideologie. Non è fine All' ideologia. L’anarchismo dice, in effetti, che non c’è una ideologia superiore o dominante. Sostiene che le persone che vivono nella libertà creino le loro storie e i loro stipulino accordi con e all’interno di essa.

Una persona che descrive un mondo in cui tutti devono o dovrebbero comportarsi, marciando al tempo di un tamburo semplicemente non è un anarchico. Una persona che dice di preferire un certo modo, e si augura che anche gli altri decidano di seguirlo, ma che comunque è convinta spetti a loro decidere, può certamente essere un anarchico e probabilmente lo è.
La libertà è la libertà. L’anarchismo è l’anarchismo. Non formaggio svizzero o chissà cos’altro. Non è proprietà. Non è coperto dal copyright. Sono vecchie idee rivolte a tutti che fanno parte della cultura umana. Possono essere scritte con tanti aggettivi dopo il trattino ma non sono nei fatti emendate. Esistono da sole. La gente ci aggiunge trattini ed ideologie supplementari.
La libertà, infine non è uno spazio in cui gli individui possono vivere. Non gli dice come vivranno. Dice, e dirà in eterno, solo quello che noi possiamo.

Articolo tratto da: http://liberteo.wordpress.com/

7 commenti:

Blog su blogger di Tescaro ha detto...

Ciao domenico, io direi che siamo un po tutti anarchici e l'anarchia è un desiderio innato dentro di noi aldilà di ogni fede politica, ma l'anarchia di per se come status sociale penso che mai come oggi sia calpenstata...

Domenico Letizia ha detto...

oggi tiziano sono in perioclo anche le più piccole libertà conqiustate....... è un mondo totalitario ma per colpa dei politici!

Anonimo ha detto...

C'è stato un tempo in cui ho creduto talmente tanto nell'anarchia da credere davvero che fosse possibile un mondo in cui l'uomo si potesse autogestire completamente e liberamente secondo i propri bisogni...ma che dire....l'uomo mi ha deluso parecchio in questi anni...forse bisogna rassegnarsi all'idea che l'uomo è nato per essere comandato perchè profondamente stupido....e che la libertà rimane solo per pochi eletti e rimane comunque un gran bel sogno.....

Domenico Letizia ha detto...

autogestire o libero mercato il grande dilemma di noi anarchici, io da anarchico liberale sono convinto che il libero mercato in nessuno stato sarebbe la soluzione ma come berneri che adoro sono ''possibilista'' l'economia va gestita come vorrà essere gesita l'importante è che sia libera nella libertà.... ma con il berlusca statalista siamo lontani...

Maggie C. ha detto...

Bellissimo pezzo, non ci sarebbe molto altro da aggiungere forse. Si potrebbe dire che in effetti l'anarchico è buono, deve essere buono, non può essere un tipo arrogante che vuole fare tutto con la sua testa che pensa a salvarsi il culo, e che s'infila in bagno per non lavare i piatti o che si tromba la ragazza dell'amico e poi dice che non è vero. questo non può essere un anarchico, e nemmeno un anarchico può stare troppo a lungo senza lavorare, perchè vuol dire che qualcun altro sta lavorando anche per lui, e nemmeno può dire io faccio di testa mia o questo lavoro si fa così, e poi ad un certo punto dire ho fretta devo andare finite voi. un anarchico o una anarchica non può mettersi a parlare alle spalle dire male dell'altro quando l'altro non c'è e poi fargli un sorriso quando l'incontra. questi non possono essere anarchici, un anarchico non può essere alcolizzato, o almeno non deve abbandonarcisi, perchè un anarchico deve essere sempre utile agli altri, prendersi i suoi momenti ma rispettare gli altri, non bere vino o birra al bar del paese, insultare gli amici e poi ubriaco mettersi a tavola con gli altri e dire cazzate e ridere come nulla fosse.
insomma ci sono in giro un sacco di scrocconi, parassiti delle sitazioni e sperduti figli di puttana che dovevano darsi allo yuppismo ed invece infestano le campagne, da che avranno preso, forse da qualche parte questa anarchia ha funzionato io la pratico per me e non è affatto facile!

Domenico Letizia ha detto...

Arjuna C. a dire il vero non so cosa voglia dire il tuo articolo. per me gli uomini possono fare di tutto, da bere, drogarsi e bere quello che vogliono. l'importante è il rispetto delle proprietà e di chi vuole applicare il libero mercato..... come disse libertariamente emma bonino: non c'è crimine laddove non vi è vittima. credo sia tutto.
cmq passa spesso,
ciao.

Domenico Letizia ha detto...

riguardo il lavoro: una anarchico può anche non lavorare , fatti suoi ma non deve neanche reperire certi servizi pubblici. purtroppo anche noi libertari liberali, che non vogliamo pagare tasse per usufruire di un servizio privato quando ne abbiamo bisogno, dobbiamo pagarle, perchè il mercato il vero libero mercato, la concorrenza, non esiste tanto di più in Italia.

"Il mio identikit politico è quello di un libertario, tollerante. Se poi anarchico l'hanno fatto diventare un termine orrendo... In realta' vuol dire solo che uno pensa di essere abbastanza civile da riuscire a governarsi per conto proprio, attribuendo agli altri, con fiducia, le stesse capacità" ( Fabrizio De André )