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giovedì 30 aprile 2009

Dico la mia sul caso '' lista nera ''


In seguito alle dichiarazioni di Mario Zamorani:
Girando nel Web già un paio di settimane or sono avevo visto il sito internet “incriminato” con l’elenco ferrarese delle persone “del potere, da colpire con la maggior forza e determinazione possibile”; al cui interno mi sono immeritatamente ritrovato. Per quanto mi riguarda non mi interessa più di tanto che vengano pubblicati dati che mi riguardano. Anzi se, anarchici o meno che siano, sono interessati ad ulteriori informazioni, mi scrivano pure all’indirizzo mario.zamorani@libero.it. Fornirò loro qualsiasi altro mio dato che venga ritenuto utile, anche da diffondere nella rete. Ritengo che gli autori degli elenchi possano pubblicare tutte le informazioni che credono su persone pubbliche e pure usare il linguaggio che preferiscono anche se, da nonviolento, certe forzature semantiche paiono più orientate alla violenza che non al confronto anche serrato o alla lotta politica (fermo restando che in alcune analisi dell’autentico pensiero anarchico non fatico a riconoscermi). Ma soprattutto mi pare significativo notare che la crisi culturale, politica, sociale, di costume e forse persino antropologica che viviamo, contagia pure i sedicenti anarchici, o almeno questi. Nelle loro parole si trova davvero poco o nulla della nobiltà della storia e del pensiero autenticamente anarchico.

Ho deciso di scrivere una lettera che Mario con gentilezza ha pubblicato: http://www.estense.com/?module=displaystory&story_id=50373&format=html


Ancora a proposito di anarchici. Ripeto che per me tutto quello che riguarda persone pubbliche può essere tranquillamente pubblicato, anche in rete, e ripeto che con la nobiltà della storia e del pensiero anarchico ben poco hanno a che fare le sia pur vaghe minacce apparse recentemente sul web. Mi fa poi piacere trasmettere la lettera che un anarchico mi ha inviato all’indirizzo email che avevo trasmesso per scelta e volontà trasparenza ai giornali. Mi sembra un contributo davvero importante per dimostrare che esistono anarchici e anarchici, molti dei quali si rifanno con rigore e senso di responsabilità ad una antica tradizione, altri meno. Lo ringrazio pubblicamente e ve la trasmetto.
Cordiali saluti.
Mario Zamorani, segretario di Radicali Italiani ed esponente lista Laici Riformisti

Salve Mario,
sono Domenico Letiza e le scrivo da Maddaloni nel casertano, sono venuto a conoscenza della famigerata lista nera e rimango sbalordito di quanta imbecillità ci sia in giro. Chi le dice queste parole? Un anarchico, libertario e antistatalista, si proprio uno di quelli che l'informazione vuole far passare per amanti del caos e del disordine. Io le scrivo non per minacciarla e neanche per ''inquisirla'', come lei ben saprà quest'attività è sempre stata dei governi non prerogativa degli amanti della libertà che contraddistingue noi libertari. Io appartengo a quell'anarchismo contemporaneo e criticato, un anarchismo che definisco liberale e di mercato, possibilista e mutualista ma sono un' amante della cultura libertara e anarchica in generale senza aggettivi, sostengo organi di informazioni come Umanità Nova il più ''vecchio'' e buon giornale che la storia Italiana conosca e sostengo quelle idee che sono vicine a quel pensiero tanto moderno come critico che è l'anarcosindacalismo, certo sono un critico, sono uno che ama il mercato, inteso come forza progressista e libertaria, il governo dei consumatori come un caro libertarian come Bruno Leoni amava dire e sono per una società fatta per la tolleranza, l'anarchismo sognato da Camillo Berneri e dal mondo antiautoritario che appartiene alla tradizione del pacifismo e dell'antimilitarismo. Le scrivo per manifestare il mio dissenso di chi con l'aiuto delle istituzioni, ne sono convinto, vuole ''eliminarla'' o inserirla in registri da controllare.
Le scrivo perchè lei continui a far il suo mestiere che è davvero brutto, mi permetta di dirlo sono un astensionista e un libertario, che è il mestiere della politica.
Ma se c'è una cosa che ogni cittadino e specialmente gli amanti della libertà con un minimo di cervello riconoscono è che senza i Radicali e le loro battaglie questo stato e questa Italia sarebbero peggio di quello che sono, controlli allora, io anarchico oggi non la condanno ma le dico che ho partecipato a scioperi della fame insieme al vostro partito, che combatto per un anagrafe degli eletti nel mio comune e sono anche iscritto all'Associazione Luca Coscioni, qualcosa veramente di serio è importante che vi è in Italia.
Certo ne ho dette di parole, ma dove voglio arrivare? Voglio dirle di non guardare con sospetto l'anima e il mondo libertario che vi è in giro, anzi di sostenerlo perché è difficile dimostrare il contrario i radicali hanno molto di libertario è nel vostro DNA e per questo che personalmente sono con voi molte volte. La differenza? Voi sognate istituzioni diverse più libere ma sempre ''imposte'', noi al massimo sogniamo quelle volontarie se proprio necessarie, ma come leggerà queste sono parole cordiali e affettive dedicate a chi comunque sa che il vostro partito con tutti i difetti lotta per la libertà, quella libertà che sia a voi che a noi piace tanto.
Che in giro ci sia gente che si definisca anarchica e poi sia stupida, da libertario sa che nessuno può avere il monopolio sui termini. Un saluto.
Domenico Letiza
(se vuole potrà anche pubblicare la lettera, credo che come tutte le azioni svolte in libertà, faccia parlare)

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"Il mio identikit politico è quello di un libertario, tollerante. Se poi anarchico l'hanno fatto diventare un termine orrendo... In realta' vuol dire solo che uno pensa di essere abbastanza civile da riuscire a governarsi per conto proprio, attribuendo agli altri, con fiducia, le stesse capacità" ( Fabrizio De André )