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martedì 17 marzo 2009

LA LIBERTA' E' TUTTO


Il comunicato stampa conclusivo al termine delle iniziative all'esterno della Conferenza Nazionale sulle droghe organizzate dall'Altra Trieste.


CARTA DI TRIESTE: LA LIBERTA' E' TUTTO

Siamo felici di aver costruito uno spazio realmente orizzontale e partecipato.

Venerdì 13, cinquecento persone, cittadini, operatori, consumatori, insegnanti senza sigle ed appartenenze hanno riempito il Teatro Miela per l'Assemblea Plenaria.
Ci rivolgiamo a tutti e a tutte, a chi c'era e a chi non c'era anche se avrebbe voluto esserci ed invece ha dovuto andare alla corte del sovrano.
Siamo all'anno zero. Il dibattito della Conferenza Governativa ci riporta indietro di decenni. La Conferenza di Giovanardi e Serpelloni, blindata da centinaia di poliziotti, come avevamo previsto è stato uno spot di teorie che gli ultimi quindici anni di lavoro vivo degli operatori e delle operartici hanno dimostrato essere false e dannose.
Siamo convinti che quanto è successo al Teatro Miela sia un punto di partenza imprescindibile per ricostruire dal basso una teoria ed una pratica delle politiche sulle droghe e sul welfare partecipate e reali. Il lavoro vivo degli operatori e delle operatrici, messo in rete, può nei prossimi mesi dare corpo ad interventi che mettano al centro la persona.
Ci sentiamo di vivere un nuovo inizio e torniamo al principio: mettere al centro la persona, la sua libertà e la sua indipendenza, il suo diritto inalienabile all'autodeterminazione.
Il potere, il governo, sono forti, anzi fortissimi. Ma noi dobbiamo alzare la testa e metterci in cammino tutti insieme, operatori del pubblico e del privato sociale, utilizzatori e cittadini.
Abbiamo, in questi giorni, discusso del ruolo dell'operatore. La legge ed i processi di potere stanno trasformando i servizi in centrali di controllo. Dentro questa logica dovremo segnalare, controllare, rinchiudere, normalizzare.
Questo è il campo di azione dentro il quale, in rete, nei territori costruire iniziative e pratiche.
La riduzione del danno, in linea con le politiche europee deve avere dignità, insieme a prevenzione, cura e lotta alla narcomafie. I soldi, che sono di tutti, devono essere investiti nella prevenzione e per offrire opportunità alle persone, anziché per controllare e reprimere, ed il servizio pubblico deve essere difeso.
In un Paese con questa legge non si può stare: la Fini-Giovanardi deve essere abrogata.
La persona e le sue scelte devono tornare al centro della questione e lo Stato non deve entrare nelle scelte delle persone.Rivolgiamo un invito a tutte e a tutti per un nuovo appuntamento da costruire insieme per fine maggio a Genova.

Su la testa!
Gli uomini e le donne che hanno fatto l'ALTRA TRIESTE.

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"Il mio identikit politico è quello di un libertario, tollerante. Se poi anarchico l'hanno fatto diventare un termine orrendo... In realta' vuol dire solo che uno pensa di essere abbastanza civile da riuscire a governarsi per conto proprio, attribuendo agli altri, con fiducia, le stesse capacità" ( Fabrizio De André )