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mercoledì 24 marzo 2010

CRISI ECONOMICA ED SETTORE URBANISTICO


di Domenico Letizia

Pecca tutta Italiana è quella che nelle discussioni politiche siano esse economiche o riguardanti questioni civili e democratiche vi è sempre molta ideologia, di quelle più dogmatiche e becere. Lo si è notato nel dibattito attuale e post-crisi tra mercato e stato. Con un trionfo dello Statalismo direi, statalismo assistenziale, clientelare e coorporativista, insomma quella che da decenni è il metodo di gestire la politica in Campania.

Nel Casertano come nel Napoletano la crisi economica ha cambiato le misere prospettive presenti, giustificando, stesso con l’appoggio dei cittadini, l’estendersi minaccioso del potere politico. L’unica alternativa è il far ritornare almeno tra i dibattiti una sana infarinatura di fantasia liberista e libertaria e in Campania si potrebbe partire dalla gestione dell’urbanistica combattendo la stupida pianificazione che da anni ha appesantito il territorio, diamo spazio, insomma, all’individuo e al pensiero dell’individuo.
Non si tratta di Utopie o di sogni o di chi sa quale progettazione politica per arrivare a questo sistema gestionale per l’urbanista e non solo direi, esperienze vi sono storicamente confermate, come nella Gran Bretagna di inizio Ottocento in cui l'iniziativa privata nella gestione della città ha dato buona prova anche in questo campo che tradizionalmente viene considerato come riservato allo stato.
Si tratta insomma di dare spazio ad una fantasia produttiva e liberale, riscoprendo metodi di gestione urbanistica che sognavamo ma che la storia ci ha consegnato come esempi cui ispirarsi. La vera vittoria consisterebbe, anche, nell’abbattere finalmente le clientele che dietro questo statalismo coorporativista vivono e fanno vincere le elezioni sempre ai soliti noti siano essi di destra o di sinistra.

( http://www.movimentolibertario.it/index.php?option=com_content&view=article&id=4493:crisi-economica-ed-settore-urbanistico&catid=1:latest-news )

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"Il mio identikit politico è quello di un libertario, tollerante. Se poi anarchico l'hanno fatto diventare un termine orrendo... In realta' vuol dire solo che uno pensa di essere abbastanza civile da riuscire a governarsi per conto proprio, attribuendo agli altri, con fiducia, le stesse capacità" ( Fabrizio De André )