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martedì 12 maggio 2009

L'attacco finale alla Libertà! Ora Resistenza


L’attacco finale alla democrazia è iniziato! Berlusconi e i suoi sferrano il colpo definitivo alla libertà della rete internet per metterla sotto controllo. Ieri nel voto finale al Senato che ha approvato il cosiddetto pacchetto sicurezza (disegno di legge 733), tra gli altri provvedimenti scellerati come l’obbligo di denuncia per i medici dei pazienti che sono immigrati clandestini e la schedatura dei senza tetto, con un emendamento del senatore Gianpiero D’Alia (UDC), è stato introdotto l‘articolo 50-bis, “Repressione di attività di apologia o istigazione a delinquere compiuta a mezzo internet“. Il testo la prossima settimana approderà alla Camera. E nel testo approdato alla Camera l’articolo è diventato il nr. 60.
Anche se il senatore Gianpiero D’Alia (UDC) non fa parte della maggioranza al Governo, questo la dice lunga sulla trasversalità del disegno liberticida della “Casta” che non vuole scollarsi dal potere.
In pratica se un qualunque cittadino che magari scrive un blog dovesse invitare a disobbedire a una legge che ritiene ingiusta, i provider dovranno bloccarlo. Questo provvedimento può obbligare i provider a oscurare un sito ovunque si trovi, anche se all’estero. Il Ministro dell’interno, in seguito a comunicazione dell’autorità giudiziaria, può disporre con proprio decreto l’interruzione della attività del blogger, ordinando ai fornitori di connettività alla rete internet di utilizzare gli appositi strumenti di filtraggio necessari a tal fine. L’attività di filtraggio imposta dovrebbe avvenire entro il termine di 24 ore. La violazione di tale obbligo comporta una sanzione amministrativa pecuniaria da euro 50.000 a euro 250.000 per i provider e il carcere per i blogger da 1 a 5 anni per l’istigazione a delinquere e per l’apologia di reato, da 6 mesi a 5 anni per l’istigazione alla disobbedienza delle leggi di ordine pubblico o all’odio fra le classi sociali. Immaginate come potrebbero essere ripuliti i motori di ricerca da tutti i link scomodi per la Casta con questa legge?
Si stanno dotando delle armi per bloccare in Italia Facebook, Youtube, il blog di Beppe Grillo e tutta l’informazione libera che viaggia in rete e che nel nostro Paese è ormai l’unica fonte informativa non censurata. Vi ricordo che il nostro è l’unico Paese al mondo, dove una media company, Mediaset, ha chiesto 500 milioni di risarcimento a YouTube. Vi rendete conto? Quindi il Governo interviene per l’ennesima volta, in una materia che vede un’impresa del presidente del Consiglio in conflitto giudiziario e d’interessi.
Dopo la proposta di legge Cassinelli e l’istituzione di una commissione contro la pirateria digitale e multimediale che tra poco meno di 60 giorni dovrà presentare al Parlamento un testo di legge su questa materia, questo emendamento al “pacchetto sicurezza” di fatto rende esplicito il progetto del Governo di “normalizzare” il fenomeno che intorno ad internet sta facendo crescere un sistema di relazioni e informazioni sempre più capillari che non si riesce a dominare.Obama ha vinto le elezioni grazie ad internet? Chi non può farlo pensa bene di censurarlo e di far diventare l’Italia come la Cina e la Birmania.

Fate girare questa notizia il più possibile. E’ ora di svegliare le coscienze addormentate degli italiani. E’ in gioco davvero la democrazia!

1 commento:

Anonimo ha detto...

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Una Società Democratica non ha Stato nè statali
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Una Società Democratica, per essere società e per essere democratica, necessita di leggère strutture di governo al cui interno possano circolare, senza rimanervi bloccate, le persone di volta in volta deputate ad essere guida del popolo. Questa composita unità di governo è posta all'interno di una più ampia e spessa organizzazione centrale le cui strutture sono di proprietà comune e forniscono alla popolazione beni e servizi di primaria necessità o comunque di fondamentale importanza per il vivere civile. All'interno di queste strutture pubbliche circolano, senza rimanervi bloccate, le persone cui periodicamente vengono redistribuiti i ruoli che le fanno funzionare.


Una Società Democratica non ha Stato nè statali: non ha alcuna struttura pubblica in cui le persone possano rimanere oltre un certo periodo di tempo oltre il quale, inevitabilmente, la mancanza di un fresco ricambio con conseguente stanco ristagno porterebbe ad ogni genere e livello di inaridimento e corruzione.


E' da notare che la complessiva organizzazione centrale di una Società Democratica non fornisce soltanto guida, alimento e supporto logistico. Essa è esattamente ciò che unisce e tiene insieme le persone al fine di evitare che la società si disgreghi, a danno di tutti, in mille rivoli d'inutile energia, concentrandole invece verso scopi d'indubbio interesse comune. Far sì che questa unione nasca da un intimo e spontaneo desiderio, e non invece artificiosamente o da una imposizione esterna, è uno dei compiti fondamentali della cultura che si sviluppa nel nucleo, la quale è tenuta a ricordare, in modo corretto ed equilibrato, le positive valenze dell'aspetto etico ed unificante, solidale della vita.


Al di fuori dell'organizzazione centrale si apre invece il campo della più libera espressione individuale, libera naturalmente fintantoché rispetti tutti e tutto. E' al di fuori dell'organizzazione centrale che ogni essere umano può esprimere più completamente e con maggiore intensità la propria sensibilità e creatività, la propria originale personalità. Se, trovandosi inserita all'interno del nucleo, la persona, pur pienamente libera di essere se stessa, è comunque diretta verso uno scopo definito collettivamente, nell'area esterna al nucleo essa è ancor più libera, potendo definire autonomamente anche l'obiettivo per cui lavorare.

Le due aree di una Società Democratica, il nucleo e la periferia, non possono che essere capillarmente comunicanti, per permettere ad ogni cittadino di passare agevolmente dall'esterno verso il centro e viceversa. In questo modo si attua una circolazione di esperienze e percezioni che arricchisce costantemente le due parti distinte dell'unità sociale. Inoltre, permettendo, non imponendo bensì fornendo a chiunque lo voglia la possibilità concreta di mutare ambito di competenza, si fà sì che l'insieme di informazioni relative ad una materia non ristagni in essa bensì, fluendo, irrori di preziose conoscenze ogni angolo della società, completando così la visione focalizzata data dalla specializzazione con la visione organica data dall'approccio olistico.


In una Società Democratica le persone, e quindi le idee, circolano liberamente. Proprio in questa circolazione di persone ed idee consiste anzi la democrazia. Quando la circolazione s'interrompe e compaiono rigide strutture immobilizzanti persone ed idee, la democrazia scompare e la società inizia subito a soffrire, tanto al suo interno quanto nelle relazioni col mondo esterno. Giustamente, in verità, perché il suo scorretto modo d'essere va letteralmente a cozzare col carattere dinamico della realtà e, non riuscendo a cogliere le sue sempre mutevoli esigenze, non riesce a farvi fronte, patendone le dovute conseguenze.


Oggi il nostro Paese, quanto ogni altro nel mondo, non può ancora dirsi una democrazia fiorita completamente. I Paesi del mondo, troppo presto definiti democratici, sono ancora come dei boccioli soltanto appena dischiusi che un improvviso gelo può uccidere in men che non si dica. Sta a tutti noi, che sinceramente aneliamo il progresso sociale ed abbiamo a cuore la libertà, il compito di modificare tutte quelle situazioni e strutture che impediscono alle persone ed alle idee di circolare ed alla democrazia di affermarsi in tutto il suo potenziale.



Danilo D'Antonio

Laboratorio Eudemonia
Piazza del Municipio
64010 Rocca della Laga
TE - Abruzzo

tel. 339 5014947





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Il potere della rivoluzione nella vita di tutti i giorni



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"Il mio identikit politico è quello di un libertario, tollerante. Se poi anarchico l'hanno fatto diventare un termine orrendo... In realta' vuol dire solo che uno pensa di essere abbastanza civile da riuscire a governarsi per conto proprio, attribuendo agli altri, con fiducia, le stesse capacità" ( Fabrizio De André )