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martedì 17 febbraio 2009

Thomas Jefferson, il mutualista


Thomas Jefferson, il mutualista
E se non l'era, era molto vicino.
Lettera ad Isaac McPherson,
Thomas Jefferson,Agosto 13, 1813.

Traduzione da Alberto García (2006)

Alcuni hanno argomentato, specialmente in Inghilterra che gli inventori hanno un diritto naturale ed esclusivo sulle loro invenzioni, e non soltanto per la propria vita, bensì ereditabile anche per gli eredi. Ma mentono ed è una questione molto discutibile affermare che l'origine di qualunque tipo di proprietà sulla scoperta ,derivata per caso dalla natura, sia un diritto naturale e perfino ereditabile agli inventori. Quelli che hanno considerato seriamente la questione sono in accordo ad affermare che nessun individuo ha, come diritto naturale, una sua proprietà, per esempio, di un acro di terra. Per legge universale, in realtà, appartiene ugualmente a tutti gli uomini ed in comune, è per il momento è proprietà di chi l'occupa, ma quando rinuncia alla sua occupazione, la proprietà va via con il diritto. La proprietà stabile è il regalo della legge sociale ed è raggiunta tardivamente nel progresso della società. Sarebbe curioso e strano allora, se un'idea, la fuggitiva fermentazione di un cervello di un individuo, potesse, per diritto naturale, essere reclamato come proprietà esclusiva e stabile. Se la natura ha fatto una cosa per essere posseduta in forma esclusiva, è l'azione della capacità di pensiero chiamata idea che un individuo possiede per sé ed è sua per finalità individuali, ma nel momento in cui è divulgata, costringe a sé stessa ad essere possesso di tutto il globo.
Queste idee dovrebbero essere sparse liberamente da una parte all'altra del globo, per il miglioramento della condizione dell'uomo e come l'aria che respiriamo, nella quale ci muoviamo, e contiene la nostra esistenza fisica, incapace di confini o appropriazione esclusiva.
Allora le invenzioni non possono, di natura, essere soggette alla proprietà. La società può dare un diritto esclusivo ai benefici che sorgano da queste, come un stimolo all'uomo per perseguire idee che possono presentare utilità, ma questo si potrebbe fare, in accordo col desiderio e con la convenienza della società, senza domanda o reclamo di nessuno. Quindi, è un fatto, per quello che sono informato, che l'Inghilterra fu l'unico paese della terra che qualche volta, mediante una legge generale, diede diritto legale all'uso esclusivo di un'idea. Anche in altre nazioni è fatto a volte, in un caso importante, e per un atto speciale e personale, ma generalmente parlando, queste nazioni hanno pensato che questi monopoli producono più danni che vantaggi alla società; e può osservarsi che chi respinge i monopoli d' invenzione, sono nazioni tanto prospere come l' Inghilterra.

(chiedo scusa se alcuni tratti sono tradotti un pò male ma essendo una traduzione fatta da me non sono sicuro della esattezza, comunque per info:http://www.mutualismo.org/(in spagnolo) )

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Domenico ti volevo dire che ho inserito il feed del tuo sito sul mio nuovo blog di calcio. Appena pubblichi una notizia sul tuo sito il titolo apparirà anche ai lettori del mio blog, che cliccando potranno leggerla.
Spero possa fare da veicolo ai tuoi bellissimi pezzi.

www.goal.falcodestro.it

Salutoni, Carmelo

Domenico Letizia ha detto...

grazie Carmelo non psso che ringraziarti per i complimenti e per la pubblicità, grazie di tutto, un carissimo saluto,
domenico.

"Il mio identikit politico è quello di un libertario, tollerante. Se poi anarchico l'hanno fatto diventare un termine orrendo... In realta' vuol dire solo che uno pensa di essere abbastanza civile da riuscire a governarsi per conto proprio, attribuendo agli altri, con fiducia, le stesse capacità" ( Fabrizio De André )