SITO ANARCOLIBERALE A CURA DI DOMENICO LETIZIA. Laboratorio per un Neo-Anarchismo Analitico che sia Liberoscambista, Volontarista, Possibilista e Panarchico con lo sguardo verso i valori del Liberalismo Classico, del Neo-mutualismo e dell'Agorismo. Un laboratorio che sperimenti forme di gestione solidali, di mercato dencentralizzato e di autogestione attraverso l'arma della non-violenza e lo sciopero fiscale, insomma: Disobbedienza Civile

banner campagna un futuro senza atomiche

The Neolibertarian Network Diventa anche tu Ambasciatore Telethon Italian Blogs for Darfur AIT - Associazione italiana transumanisti
AnarchicA
No TAV

venerdì 15 gennaio 2010

Quel che resta dell'anarchia

«A Gaetano Bresci, gli anarchici», c'è scritto sul monumento, un blocco di marmo bianco circondato da cin­que panche, un «non finito» su cui è difficile immaginare le ali progettate dallo scultore Carlo Sergio Signori....
Già, il sì al monumento di sedici con­siglieri comunali, socialisti, comunisti, repubblicani e un dc aveva fatto rumore. Ma «perché prendersela con quei sentimentaloni di Carra­ra?», aveva osservato Alessandro Ga­lante Garrone su «La Stampa». Il mo­numento era stato voluto e forse pa­gato da Ugo Mazzucchelli, anarchico per vocazione, come chissà quanti, in città, sui monti delle cave di marmo e sulla costa. E partigiano. Nel dopo­guerra fondò le coop dei partigiani «da cui tenne sempre fuori i comunisti», dice il figlio Alfredo, 66 anni, commer­ciante di marmi, lui pure anarchi­co ma, precisa, un po' sui generis: «II fatto è che oggi non c'è nessuno che possa dirsi anarchico o dire che cosa sia l'anarchia. Oggi l'anarchismo è assente dalla realtà sociale perché non ha più strumenti per confrontar­si. Ma, si deve aggiungere, o lo fa, o ri­mane ai margini della storia. Ecco, io sono tollerato dai compagni, e anche visto con sospetto».

Tutto l'articolo qui: http://www.radicali.it/view.php?id=79319

Nessun commento:

"Il mio identikit politico è quello di un libertario, tollerante. Se poi anarchico l'hanno fatto diventare un termine orrendo... In realta' vuol dire solo che uno pensa di essere abbastanza civile da riuscire a governarsi per conto proprio, attribuendo agli altri, con fiducia, le stesse capacità" ( Fabrizio De André )