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giovedì 10 dicembre 2009

Nazional-Anarchismo, Di cosa parliamo?


Sul blog http://residenclave.wordpress.com/ si discute di nazional-anarchismo, un bel dibattito tutto teorico su cosa salvare, come collegare questa teoria all'anarcocapitalismo, qual'è la sua concezione di società, cosa intendono questi nazional-anarchici con proprietà, in cosa consiste il separatismo razziale volontario ( importante sottoliniare questo ultimo termine), quali sono i suoi rapporti con il fascismo e l'anarchismo.

Il Nazional-Anarchismo è una corrente politica sincretica che è stata sviluppata intorno al 1990 da un tentativo di ex sostenitori della terza via di conciliare l'anarchismo con il nazionalismo e in alcuni casi con il separatismo razziale volontario ed il federalismo. Ha le sue radici intellettuali negli scritti di Julius Evola e del neo-spengleriano Francis Parker Yockey e include Pierre Joseph Proudhon, Mikhail Bakunin, Peter Kropotkin, Lev Tolstoj, Murray Bookchin e Max Stirner nelle sue influenze.
Usato in questo senso, il termine venne coniato contemporaneamente da
Troy Southgate (Gran Bretagna), Peter Topfer (Germania) e Hans Cany (Francia) e fu usato dall'ora defunto National Revolutionary Faction per descrivere la sua ideologia.
Nazional-anarchici vedono le gerarchie insite nei governi e nel capitalismo come oppressive. Essi difendono l'azione collettiva organizzata secondo le linee dell'identità nazionale e propongono un ordine sociale decentralizzato nel quale singole comunità volontariamente stabiliscono e mantengono comunità distinte. Essi possono più accuratamente essere definiti "anarchici tribali". Il Nazional-anarchismo è stato denunciato dagli appartenenti alla sinistra, che lo ritengono un'ideologia di estrema destra.
I nazional-anarchici auspicano un'organizzazione sociale basata non più sullo Stato come figura istituzionale più importante, ma all' opposto su piccole entità quartierali di massimo 3.000 abitanti ciascuna, a fungere da base per le istituzioni superiori (comune, provincia, regione, Stato). A questi miniagglomerati sarebbe demandata la concessione dei servizi su base d'
appalto. In pratica lo Stato verrebbe abolito e tutte le sue funzioni svolte da società private a cui viene dato in appalto dalla comunità il servizio da svolgere. Per i servizi pubblici su licenza, quali i trasporti ed il piccolo commercio, prospettano l' assegnazione di essi sulla base dell' offerta libera che gli interessati offrono all' ente pubblico (miniagglomerato, o comune, o provincia, ecc) come tassa. Ovverosia in un determinato settore le licenze verrebbero concesse al richiedente che sappia di poter far fronte coi suoi introiti lordi all' entità della tassa pagata. Questo per eliminare la corruzione nell' assegnazione e la stasi nel ricambio, concedendole a chi veramente si dimostri capace di far bene il lavoro a cui la licenza fa riferimento.
I Nazional-anarchici tendono a difendere pratiche economiche come il
distributismo e il mutualismo, nelle quali l'enfasi è posta su una vasta proprietà dei mezzi di produzione, nella forma di piccoli commerci e cooperative operaie socializzate in un sistema corporativo in cui i presidenti nazionali delle corporazioni (eletti in un sistema base-verticistico dalle corporazioni in modo simile alla democrazia organica) verrebbero a rappresentare i ministri del corrispondente settore. Il concetto rivoluzionario-conservatore dell'Anarch è fondamentale nel Nazional-anarchismo, come l' abolizione delle tasse.
Si fa notare come questi programmi siano propri anche dei partiti
Bolscevico Nazionale e Sinistra nazionale.
È per l' abolizione del sistema carcerario come oggi lo conosciamo, sostituito da una "città" nella quale i detenuti possano vivere "liberamente" assieme ai loro congiunti come in una qualunque altra città, ma dalla quale non possano uscire se non con permessi-premio simili agli attuali.
Il Nazional-anarchismo condivide con la maggior parte delle tendenze dell'anarchismo l'obbiettivo di riorganizzare le relazioni umane, con un'enfasi nel sostituire le strutture gerarchiche di governi e
capitalismo con locali e comuni decisioni. Troy Southgate ha detto:
Noi crediamo nel decentramento politico, sociale ed economico. In altre parole, noi desidereremmo vedere un declino positivo per cui tutti i concetti burocratici come l'
ONU, la NATO, l'Unione europea, la Banca Mondiale e perfino gli stati come la Germania e l'Inghilterra siano sradicati e conseguentemente sostituiti da villaggi-comunità autonomi.



Dal dibattito è emerso che:

'anarchismo e nazionalismo è un binomio che non ha mai abbandonato la storia dell’anarchismo, basti pensare a Bakunin a a Proudhon, per farla breve. Alla fine l’abbandono della sovrastruttura statale, come ho già detto più volte, non implica necessariamente il rifiuto dell’identità nazionale, così come il separatismo etnico e culturale volontario è perfettamentecompatibile con una società libertaria.'

'In un sistema di comunità monoculturali e monoetniche non si capisce come potrebbe qualcuno allontanarsi da un’enclave che non gli è congeniale (il solito Neo-Sudafrica). La competizione tra comunità diverse deve per forza prevedere una grande mobilità tra l’una e l’altra, se no gli incolpevoli abitanti di un’enclave fallimentare saranno costretti a crepare di fame.'

'tra tutti i movimenti politici mi sembrano gli unici da poter annoverare tra “i conservatori culturali e antistatalisti radicali'

'Temo che Hoppe lo abbiano letto e come molti fascisti che trovo in alcuni forum sul web questi leggano Hoppe e l’anarcocapitalismo (in particolare paleo) come una prospettiva di giustificazione “cavallo di Troia” per imporre sempre e inevitabilmente le solite logiche.'


'Il Nazional-Anarchismo è un sistema enclavico concettualmente e praticamente chiuso, scarsamente competitivo al suo interno, collettivista e poco propenso a mio parere a intrattenere rapporti di buon vicinato con le altre enclavi'


'Vi sono punti in comune – a me ad esempio non pare che vi sia opposizione al concetto di proprietà, semmai la questione va declinata nella terminologia mutualista della proprietà Vs possesso – e molte istanze di “attualità” (pc, mondialismo, avversione alle élites, etc) sono intese dai due gruppi in maniera pressoché identica. Ripeto, dai loro comunicati e dalla loro iconografia emerge forse la retorica rivoluzionaria nazional-popolare, eppure a discuterci si scopre che i problemi riguardano più i termini che le idee (ad esempio i Nazional-Anarchici non accettano la definizione capitalismo neanche se specifichiamo cosa realmente intendiamo, ma da buoni mutualisti, non hanno alcun problema verso “il libero mercato”).'








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"Il mio identikit politico è quello di un libertario, tollerante. Se poi anarchico l'hanno fatto diventare un termine orrendo... In realta' vuol dire solo che uno pensa di essere abbastanza civile da riuscire a governarsi per conto proprio, attribuendo agli altri, con fiducia, le stesse capacità" ( Fabrizio De André )