«A Gaetano Bresci, gli anarchici», c'è scritto sul monumento, un blocco di marmo bianco circondato da cinque panche, un «non finito» su cui è difficile immaginare le ali progettate dallo scultore Carlo Sergio Signori....
Già, il sì al monumento di sedici consiglieri comunali, socialisti, comunisti, repubblicani e un dc aveva fatto rumore. Ma «perché prendersela con quei sentimentaloni di Carrara?», aveva osservato Alessandro Galante Garrone su «La Stampa». Il monumento era stato voluto e forse pagato da Ugo Mazzucchelli, anarchico per vocazione, come chissà quanti, in città, sui monti delle cave di marmo e sulla costa. E partigiano. Nel dopoguerra fondò le coop dei partigiani «da cui tenne sempre fuori i comunisti», dice il figlio Alfredo, 66 anni, commerciante di marmi, lui pure anarchico ma, precisa, un po' sui generis: «II fatto è che oggi non c'è nessuno che possa dirsi anarchico o dire che cosa sia l'anarchia. Oggi l'anarchismo è assente dalla realtà sociale perché non ha più strumenti per confrontarsi. Ma, si deve aggiungere, o lo fa, o rimane ai margini della storia. Ecco, io sono tollerato dai compagni, e anche visto con sospetto».
Tutto l'articolo qui: http://www.radicali.it/view.php?id=79319
venerdì 15 gennaio 2010
Quel che resta dell'anarchia
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