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La società volontarista, da molti ricercata nei libri e creduta utopica è da ricercare, invece, in quelle istituzioni alternative che esistono e che si sviluppano sul territorio all'ombra dello Stato e vi assicuro funzionano decisamente meglio:
NAPOLI- A quattro passi dal caos della stazione centrale, c’è una piazzetta. Niente suk, né monnezza. Ma panchine su cui siedono mamme e vecchietti e dove i bambini piccoli giocano tranquilli. Per terra solo qualche foglia caduta dagli olmi che ombreggiano, circondando la piazza.
Il merito è tutto di Claudio, poco più di trent’anni, un figlio a carico. Di sera dà una mano nella sala biliardo della zona. Ma il suo vero lavoro è un altro: tenere pulita tutta la piazza. Non è un dipendente comunale e non è nemmeno al servizio di una ditta privata. Si è inventato spazzino da un giorno all’altro. Di mattina e per tutto il pomeriggio spazza per terra, pota le piante, raccoglie le cartacce e sistema le mattonelle della piazza. I residenti della zona gli danno un contributo volontario ogni settimana: «I soldi sono pochi, ma tutti quanti danno qualcosa. Riesco a mettere insieme 400-500 euro al mese», spiega Claudio.
La gente del posto è contenta di quello che fa: «Rende questo quartiere più vivibile ma ci sentiamo abbandonati dal comune. Prima questa zona era veramente degradata». Felice anche lo spazzino comunale dell'Asìa, l'azienda che si occupa dell'igiene urbana: «Mi dà una mano, Claudio è davvero molto utile. Io da solo non ce la farei a coprire tutta quest'area». Lui è contento, i cittadini forse un po' meno, visto che per la pulizia delle strade pagano due volte.
lunedì 15 giugno 2009
La società Volontarista, spazzino privato
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