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mercoledì 22 aprile 2009

Dichiarazione II Congresso Mondiale per la libertà di ricerca


Noi sottoscritti, donne e uomini di scienza, esponenti politici, cittadine e cittadini riunitisi presso la sede del Parlamento europeo di Bruxellesdal 5 al 7 marzo 2009 per il Secondo incontro del Congresso mondiale per la libertà di ricerca Salutiamo la continuazione del percorso avviato nella sessione costitutiva dell'ottobre 2004 e proseguito con il primo incontro del febbraio 2006; quegli appuntamenti furono decisivi sia per il successo della campagna condotta alle Nazioni Unite contro la proposta di messa al bando mondiale della ricerca sulle cellule staminali embrionali, sia per la campagna a favore della finanziabilità di tale ricerca da parte dell'Unione europea;
Di fronte al proseguirsi nel mondo degli attacchi alla libera ricerca e conoscenza, alla libertà di coscienza e di pensiero, alla stessa libertà religiosa e di parola e alle altre forme di oscurantismo sia di matrice politico-ideologica sia di natura
dogmatico-religiosa, riteniamo urgente e necessario compiere ulteriori passi verso il consolidamento del Congresso mondiale come sede permanente di confronto e di iniziativa per i diritti umani, civili e politici fondamentali di ogni cittadino.
In particolare riteniamo necessario dare risposta sistematica e organizzata alla grande questione sociale del nostro tempo: quella della malattia e della disabilità in una popolazione che mediamente invecchia, delle straordinarie possibilità e
prospettive di cura legate agli avanzamenti della ricerca biomedica, così come degli strumenti tecnologici e delle nuove forme di assistenza autogestita che sempre più consentono il recupero di facoltà perdute e il superamento di disabilità:
“dal corpo dei malati al cuore della politica” è un programma di azione che proponiamo per l'oggi agli scienziati, ai pazienti, ai politici e a tutte
le persone di buona volontà.

Noi sottoscritti individuiamo i seguenti obiettivi specifici, da perseguire a ogni livello, sia esso transnazionale, nazionale o locale:

• il monitoraggio dello stato della libertà di ricercae di cura nel mondo, attraverso un rapporto annuale e un costante aggiornamento del quadro
comparato delle legislazioni e delle politiche nazionali;
• il rafforzamento o la creazione di politiche, regole e giurisdizioni, anche internazionali e costituzionali, a difesa del diritto alla libertà di ricerca,
al quale corrisponde un dovere degli Stati a promuovere la libera ricerca e a diffonderne i benefici in modo equo per tutti i cittadini (art.15,par. 1b) e 3 dell´International Covenant on Economic, Social and Cultural Rights) incluso attraverso la cooperazione con le aree meno sviluppate del pianeta;
• la libertà di ricerca sulle cellule staminali, in particolare:
1. superamento dei divieti posti dall'Unione europea alla finanziabilità della ricerca ottenuta con la tecnica del trasferimento del nucleo cellulare;
2. superamento dei divieti proposti, pur se in modo non vincolante, in sede di Nazioni Unite;
• la creazione di una rete internazionale che aiuti a diffondere una corretta informazione in merito all'accesso alle terapie nel mondo e a difendere
i pazienti dalla violazione del diritto a cure sicure ed efficaci; un servizio internazionale di "Soccorso civile", sul modello del documento
stilato dalla Società Internazionale per la Ricerca sulle Cellule Staminali, che nel 2008 ha diffuso delle linee guida sull'applicazione clinica della ricerca sulle cellule staminali;
• la promozione dell'insegnamento del metodo scientifico, sia per il suo valore pratico, sia per il suo ruolo decisivo nella difesa del metodo democratico
e della tolleranza;
• l'affermazione dell'autodeterminazione individuale in materia di cure, secondo il principio in base al quale nessuno può essere sottoposto a terapie contro la propria volontà, e ciascuno può decidere quando e come iniziare, proseguire o sospendere terapie, anche nel caso in cui tale sospensione può condurre il paziente alla morte;
• l'attuazione della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, in particolare nei Paesi meno sviluppati.
Per organizzare campagne specifiche sugli obiettivi summenzionati, i sottoscritti:
• confermano l'Associazione Luca Coscioni nel ruolo di Segretariato organizzativo;
• si impegnano nella creazione di reti e gruppi di lavoro tematici e territoriali, nonché nell'aggregazione di singole categorie come gli scienziati e i premi Nobel, i pazienti e i rappresentanti di organizzazioni non-governative e politico-istituzionali, in collaborazione con il Partito Radicale Nonviolento, transnazionale e transpartito (organizzazione non governativa con status consultivo alle Nazioni Unite).
I sottoscritti si impegnano ad avviare un confronto su alcuni dei temi emersi nel corso del dibattito, come:
• la parziale conversione delle spese per ricerca e sviluppo a fini militari in spese per ricerca e sviluppo a fini civili;
• le implicazioni delle neuroscienze;
• le implicazioni delle nanoteconologie;
• gli organismi geneticamente modificati;
• il libero accesso al sapere scientifico.

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"Il mio identikit politico è quello di un libertario, tollerante. Se poi anarchico l'hanno fatto diventare un termine orrendo... In realta' vuol dire solo che uno pensa di essere abbastanza civile da riuscire a governarsi per conto proprio, attribuendo agli altri, con fiducia, le stesse capacità" ( Fabrizio De André )