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domenica 5 luglio 2009

Il problema delle Privatizzazioni


Il testo tradotto di Thomas L. Knapp che illustra alla perfezione l'opinione dei libertari verso le privatizzazioni effettuate per e dallo stato . Il Center for a Stateless Society (http://c4ss.org/) ha traduttori anche in spagnolo, vi è bisogno di qualcuno di buona volontà che traduca in italiano.

Il problema delle Privatizzazioni

Nel corso degli ultimi 25 anni, la parola "privatizzazione" è divenuta da un'idea innovatrice ad un termine jolly per definire procedimenti abituali dei governi, abitualmente descritti come "società miste pubblico-private".
Alcune settimane fa [l’ 8 di maggio] l'Amministrazione Nazionale dell'Aeronautica e lo Spazio, NASA, annuncia la sua iniziativa di privatizzazione: imbottigliata nello sviluppare un ricambio per le attuali navette spaziali, l'agenzia vuole comprare, razzi e capsule per missioni gestite da imprese private. Altre proposte recenti di privatizzazione includono campi abbastanza diversificati come la gestione di Internet o i servizi di accoglienza negli Stati Uniti.
L'idea che ispira le privatizzazioni consiste nel considerare il settore privato ( il "mercato") operatore di maggior "efficienza" rispetto al settore pubblico, quello che suppone risparmi di costi al contribuente. Si dice, e con ragione che un'impresa privata può produrre per un dollaro un prodotto che ad un'impresa gestita dallo Stato costerebbe due dollari.

Nasce spontaneamente la domanda: Per quale motivo vi è la necessità del governo? Perché non comprare le cose direttamente nel mercato libero invece di portare il denaro alle imprese attraverso una burocrazia inefficiente che aumenta i costi dal prezzo di mercato al "prezzo di Stato?"

Gli anarchici più convinti non avranno bisogno di maggiore giustificazione per respingere “questi” processi di privatizzazione. Tuttavia, altri possono avere bisogno di maggior informazione nel capire che le “privatizzazioni” così fatte sono inaccettabili e sono un' abbondanza.
La privatizzazione,praticata oggi, è un processo che rinforza lo Stato e debilita il settore privato. Ironicamente, un processo che si vende come un trasposto ai "valori di impresa" dal settore pubblico ha portato giustamente al risultato contrario. In primo luogo, "privatizzazione" è una definizione erronea di questo tipo di processi. In un progetto governativo "privatizzato", lo Stato continua a mantenere l'autorità e il monopolio principale … portandosi sugose fette finanziarie attraverso metodi di "gestione" e "supervisione". Il controllo dello Stato su qualsiasi progetto lo mantiene nella nauseabonda sfera del politico, mentre le "commissioni" addizionali sparano il prezzo dai prezzi di mercato verso "prezzi politici." D'altra parte, le imprese che guadagnano i bandi o che vorrebbero prendere parte ad essi non sono necessariamente le più efficienti del mercato. Normalmente sono le imprese con migliori contatti ed influenza nella sfera politica. Ergo, la "privatizzazione", più che una forma di solvere le inefficienze dello Stato, è un vettore di quelle inefficienze verso il settore privato.
Infine, c'è una perversione totale nel funzionamento delle "società miste": sebbene in esse lo Stato mantenga l'autorità fondamentale, è l'impresa privata quella che si fa carico della maggior parte della responsabilità nei possibili risultati sfavorevoli.
Così quando un progetto di privatizzazione fallisce, i burocrati sono sempre pronti a dar la colpa alle imprese private, dimenticando che quelle imprese lavorano sotto una regolamentazione statale pazzesca.
Le imprese di mercato sono quindi quelle “sbagliate”: d'altra parte, le "imprese private" con le miglior connessioni politiche sono pronte a mettere il mestolo nel seguente processo (falso) di privatizzazione anche in caso di fallimento aspettando che l'opinione pubblica dimentichi l'incidente.
Da parte loro, le agenzie governative ottengono una reputazione perfetta ed intatta.
La privatizzazione, come oggi la si pratica, è un gioco truccato, “(faccia): lo Stato guadagna; (croce): l'impresa privata perde”. Se una privatizzazione dà risultati scandalosi, fallimenti, rovine, la colpa è del mercato e lo Stato dovrà intervenire per salvare le colpe del mercato. Se una privatizzazione ha un certo successo, lo Stato prende il credito del progetto e continua ad "ingrassare". L'alternativa alle privatizzazioni che si praticano oggi che potremmo chiamare "privatizzazione di incollatura", è un'autentica privatizzazione: i servizi che tradizionalmente “presta” lo Stato devono essere completamente tolti dei suoi artigli. La giustificazione delle “privatizzazioni di incollatura” è che, in realtà e tutti i burocrati lo sanno, il mercato è più efficiente del settore pubblico. Per qualunque cosa.

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"Il mio identikit politico è quello di un libertario, tollerante. Se poi anarchico l'hanno fatto diventare un termine orrendo... In realta' vuol dire solo che uno pensa di essere abbastanza civile da riuscire a governarsi per conto proprio, attribuendo agli altri, con fiducia, le stesse capacità" ( Fabrizio De André )